Artemisia - Passione estrema
TITOLO ORIGINALE |
Artemisia |
REGIA |
Agnès Merlet |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Agnès Merlet, Christine Miller, Patrick Amos |
FOTOGRAFIA |
Benoit Delhomme (colori) |
MUSICA |
Krishna Levy |
MONTAGGIO |
Guy Lecorne |
INTERPRETI |
Valentina Cervi, Michel Serrault, Miki Manojlovic |
PRODUZIONE |
Patrice Haddad, per Primière Heure/France 3 Cinéma/Schlemmer Film/3 Emme Cinematografica |
DURATA |
98' |
ORIGINE |
Francia/Germania/Italia, 1997 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/CinetecaPacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Donne in amore La condizione femminile/Uomo e Società |
TRAMA
Inizio 1600. Artemisia, figlia dell'affermato pittore Orazio Gentileschi, ha diciassette anni e uno spiccato talento pittorico. Il padre intuisce le possibilità della ragazza e la manda alla scuola di Agostino Tassi, anch'egli celebre pittore dell'epoca. Tra Artemisia e il maturo artista nasce una grande passione d'amore. Venuto a conoscenza del legame, il padre Orazio denuncia Tassi per violenza sessuale. Condannato quest'ultimo a due anni di carcere, Artemisia decide di lasciare la casa paterna.
TRACCIA TEMATICA
Artemisia Gentileschi è considerata una delle maggiori pittrici del XVII secolo, tuttavia il film non approfondisce i caratteri della sua arte scegliendo di concentrarsi sul suo apprendistato pittorico e amoroso con Agostino Tassi. Tra i due si verifica uno scambio: Artemisia conquista il dissoluto artista con la propria purezza e ne è conquistata dalla rivelazione di una pittura che si nutre della capacità di reinventare la realtà tramite abbandoni estatico-estetici. Dal traumatico distacco con l'uomo amato Artemisia trae la forza per affrancarsi definitivamente dalla tutela paterna e da una tradizione pittorica ancorata al chiuso degli studi e delle accademie.
Lo sfondo storico è quello dell'Italia della Controriforma, oppressa dal ferreo controllo della Chiesa sull'arte e la cultura e da un'ossessione sessuofobica che ha nella donna e nel suo corpo la vittima principale.
VALUTAZIONE CRITICA
Artemisia percorre contemporaneamente tre direzioni: la rievocazione della passione d'amore interpretata come connubio artistico-sentimentale che immette ad una parallela iniziazione (alla deflorazione di lei si associa la simbolica penetrazione che con la spada compie la Giuditta-Artemisia sul corpo di Oloferne-Tassi), la ricostruzione di un plumbeo clima di oscurantismo antifemminile (la non ammissione di Artemisia all'Accademia e l'umiliante esplorazione del suo corpo durante il processo), un gusto figurativo ispirato alla pittura secentesca e che alterna interni oscuri e opprimenti con esterni dominati da una luce tersa e dorata (alla pittura mercenaria di Orazio Gentileschi, che lavora su commissione, si contrappone la concezione di un'arte libera e disinteressata). Delle tre la prima appare risolta in modo un po' approssimativo e superficiale, la seconda risulta piuttosto convenzionale e scontata, solo la terza riesce a trasmettere qualche autentica suggestione visiva.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia dell'arte La pittura di Artemisia e Orazio Gentileschi, di Agostino Tassi e l'arte del Seicento.
Storia L'Italia della Controriforma.