Barriera invisibile
TITOLO ORIGINALE |
Gentleman's Agreement |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dal romanzo di Laura Z. Hobson |
SCENEGGIATURA |
Moss Hart |
FOTOGRAFIA |
Arthur Miller (bianconero) |
MUSICA |
Alfred Newman |
INTERPRETI |
Gregory Peck, Dorothy Mc Guire, John Garfield, Celeste Holm |
PRODUZIONE |
Darryl F. Zanuck per 20th Century Fox |
DURATA |
118' |
ORIGINE |
USA, 1948 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio/Triennio |
PERCORSI |
Dopo l'Olocausto Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società |
TRAMA
Stati Uniti, fine anni quaranta. Al giornalista Philip Green il direttore del giornale per cui lavora propone una serie di articoli sull'antisemitismo presente nella società statunitense. Per meglio condurre la sua inchiesta Green decide di fingersi ebreo. Gli bastano poche esperienze nella sua nuova identità per rendersi conto di quanto diffuso sia, a tutti i livelli della popolazione, il sentimento antisemita. Persino i rapporti con la sua fidanzata si incrinano ed il figlio è fatto oggetto di insulti a scuola. Per Green diventa sempre più difficile sostenere il ruolo che si è scelto.
TRACCIA TEMATICA
Il film è completamente funzionale alla dimostrazione di una tesi precisa: l'antisemitismo non è un atteggiamento marginale e minoritario nella società americana, ma una componente mentale diffusa e quasi generalizzata. Non si tratta di un'intolleranza che si manifesta in modo violento ed omicida (la tragedia dell'Olocausto era di pochi anni prima), ma di un'ostilità che si misura in tanti piccoli aspetti del quotidiano. Il pregiudizio razzista (in linea di massima negato da chi se ne fa portatore) è, insomma, qualcosa che riguarda tutti e solo partendo dalla consapevolezza di non esserne estranei lo si può superare.
Lo strumento metodologico più indicato per arrivare a questa conclusione si rivela l' assunzione della condizione della diversità, il diventare l'altro. In un ambito come questo, la pratica della condivisione è migliore di qualsiasi inchiesta a tavolino.
VALUTAZIONE CRITICA
Dignitoso esempio di film d'impegno civile ispirato ai valori più autentici del progressismo democratico (sostenuto e incarnato negli USA più da ristretti gruppi intellettuali che, come avviene in Europa, da partiti o movimenti politici di massa), Barriera invisibile suscitò parecchio scalpore, andando a colpire un nervo scoperto della società americana (la stessa comunità ebraica di Hollywood tentò di impedirne la circolazione, temendo che potesse avere, sollevando la questione, un effetto controproducente).
Rivisto a distanza di anni il film appare un po' invecchiato, specie nell'eccesso di dialoghi e di spazio destinato alle stucchevoli traversie sentimentali e familiari del protagonista, ma non privo di una sua efficacia nel fare emergere sulla superficie di una società apparentemente sviluppata e progredita le increspature di un meschino razzismo quotidiano.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) L'antisemitismo negli USA.
B) Il Maccartismo e la Caccia alle streghe negli USA (in riferimento alla figura del regista).