Rescuers 2-Due coppie
TITOLO ORIGINALE |
Rescuers-Two Couples |
REGIA |
Tim Hunter, Lynne Littman |
SOGGETTO |
Dal racconto Rescuers: Portraits of Moral Courage in the Holocaust di Gay Block, Malka Drucker |
SCENEGGIATURA |
Malka Drucker, Cy Chermak, Francine Carroll |
FOTOGRAFIA |
Miroslav Baszak (colori) |
MUSICA |
Pino Donaggio |
INTERPRETI |
Dana Delany, Martin Donovan, Linda Hamilton, Alfred Molina |
PRODUZIONE |
Barbra Streisand, Cis Corman |
DURATA |
104' |
ORIGINE |
USA, 1998 |
REPERIBILITA' |
Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Olocausto Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società |
TRAMA
Aart e Johtie Vos. Olanda, durante l'occupazione nazista. La famiglia Vos comincia a dare ospitalità nella propria villetta di campagna a qualche famiglia ebrea. Con l'accentuarsi delle deportazioni il numero degli ebrei rifugiati aumenta a dismisura. Nonostante le SS abbiano forti sospetti e compiano ripetute perquisizioni nella dimora dei due coniugi, non riescono mai a trovare ciò che cercano, perché i Vos hanno creato un ingegnoso sistema di nascondigli. A guerra finita i Vos avranno salvato una cinquantina di ebrei.
Marie Taquet. Belgio, durante l'occupazione nazista. Marie Taquet dirige insieme con il marito un collegio cattolico per i figli dei militari belgi prigionieri in Germania. Ben presto comincia ad ospitare molti bambini ebrei, cui viene affidata una falsa identità di cristiani. I tedeschi tengono costantemente in apprensione i due coniugi, che, tuttavia, con sprezzo del pericolo proseguono la loro attività di copertura nei confronti di un numero crescente di piccoli ebrei sino alla sospirata conclusione del conflitto.
TRACCIA TEMATICA
I due episodi del film rievocano personaggi e fatti reali, celebrando atti di coraggio compiuti nel corso della seconda guerra mondiale da persone che hanno messo a repentaglio la loro vita pur di salvare quella di numerosi ebrei, meritandosi l'eterna riconoscenza del popolo ebraico e dello Stato di Israele che oggi le onora solennemente.
Una generosità che va apprezzata soprattutto perché proveniente non da eroi temerari sprezzanti del pericolo, ma da esseri umani assolutamente normali, con le loro paure e debolezze, strappati alla tranquilla quotidianità delle loro esistenze dall'urgere di un cogente obbligo morale. Essi non esprimono tanto una motivata e consapevole opposizione politica al nazismo, quanto piuttosto l'adesione ad universali principi di umana solidarietà.
VALUTAZIONE CRITICA
Il film propone la medesima struttura narrativa per entrambi gli episodi: richieste di aiuto, accettazione della richiesta, attuazione di una strategia di nascondimento, minacciose ma vane incursioni naziste, conclusione positiva. Questo schema procede senza scosse e deviazioni, e quando ci sono risultano troppo marginali, se non estranee, al tessuto della storia (pensiamo alla desiderata gravidanza di Johtie e al suo conflitto con la figlia nell'episodio olandese e all'insofferenza del collegiale Patrick per gli ospiti ebrei che si tramuta nel suo contrario in quello belga) e con uno studio psicologico dei personaggi appena accennato. Si privilegia quasi esclusivamente l'esposizione dei fatti, allineati con una certa piattezza e monotonia, cauterizzando ogni affiorante increspatura drammatica. Un tipico esempio di Cinema didascalico.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La seconda guerra mondiale.
B) L'antisemitismo nella storia d'Europa.
C) Lo sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.
Geografia Olanda e Belgio.