Tic Code
TITOLO ORIGINALE |
The Tic Code |
REGIA |
Gary Winick |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Polly Draper |
FOTOGRAFIA |
Wolfgang Held (colori) |
MUSICA |
Michael Wolff |
MONTAGGIO |
Bill Pankow, Kate Sanford, Henk van Eeghen |
INTERPRETI |
Gregory Hines, Polly Draper, Christopher George Marquette |
PRODUZIONE |
Giovanni Di Clemente per Overseas Filmgroup in associazione con Gun For Hire Film |
DURATA |
85' |
ORIGINE |
USA, 1998 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Il corpo negato Handicap/Diversità/Uomo e Società |
TRAMA
Miles è un bambino che ha una grande passione e uno spiccato talento per il pianoforte e il jazz. Purtroppo, però, soffre della sindrome di Tourette e questo gli crea innumerevoli problemi di natura pratica e psicologica. La sua vita cambia quando incontra Tyrone, un affermato sassofonista di colore afflitto dalla sua stessa patologia. Tra Tyrone e Laura, la madre divorziata di Miles, inizia una difficile relazione, che il bambino incoraggia nella speranza di trovare un vero padre. Quando questo legame entra in crisi Miles si lascia andare allo sconforto.
TRACCIA TEMATICA
Per il piccolo Miles la ricaduta psicologica provocata dalla sua patologia è pesante, perché si lega al trauma subito a causa della separazione tra i suoi genitori, della quale si sente responsabile. Inoltre la mancanza di una forte presenza paterna, insieme con la convinzione (decisamente fondata) di essere rifiutato dal padre, accentua il suo stato di disagio. Anche la madre non vive con serenità la malattia del figlio, che nel proprio intimo non ha mai accettato, e ciò influisce negativamente sul suo rapporto con Tyrone.
Quest'ultimo, invece, rappresenta la polarità positiva del film, come esempio della capacità di superare ogni complesso di inferiorità attraverso l'affermazione della propria personalità.
VALUTAZIONE CRITICA
Tic Code segue una struttura narrativa convenzionale e ormai consolidata per questo tipo di filone cinematografico minore incentrato sul tema dell'handicap: situazione di partenza di difficoltà, inserimento di un personaggio estraneo dotato di particolari doti, processo di cambiamento, crisi del processo di cambiamento, superamento della crisi e avvio di una nuova fase all'insegna dell'ottimismo.
Il film di Winick, da quel dignitoso prodotto medio standardizzato che è, ripercorre piuttosto pedissequamente questo scontato schema di funzioni narrative, senza riuscire più di tanto a dare la necessaria intensità drammatica e problematicità psicologica agli snodi decisivi della storia.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Scienze La sindrome di Tourette.
Educazione musicale Il Jazz.