La notte delle matite spezzate
TITOLO ORIGINALE |
La noche del los lapices |
REGIA |
Hector Olivera |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Daniel Kon, Hector Olivera |
FOTOGRAFIA |
Leonardo Rodriguez (colori) |
MUSICA |
José Luis Castineira de Dios |
MONTAGGIO |
Miguel Mario Lopez |
INTERPRETI |
Garcia Pintos, Pablo Navarro, Leonardo Sbaraglia, Vita Escardo |
PRODUZIONE |
Fernando Ayala |
DURATA |
95’ |
ORIGINE |
Argentina, 1988 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Colonialismo, Decolonizzazione, Terzo Mondo, Problemi del sottosviluppo Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Argentina, 1975-1976. Un gruppo di studenti liceali guida con passione ed entusiasmo le lotte studentesche. Il 26 marzo 1976 i militari conquistano il potere con un colpo di Stato che abolisce in Argentina la democrazia e il governo di Isabelita Peron. Per il paese latinoamericano inizia una stagione tragica, segnata dalle criminali azioni degli squadroni della morte, gruppi paramilitari coperti e sostenuti dall’esercito e dalle autorità ufficiali. Tutti i capi del movimento studentesco vengono illegalmente sequestrati da questi squadroni e sottoposti a tremende torture fisiche e psicologiche. Solo uno di loro uscirà di prigione qualche anno dopo, degli altri non si saprà mai niente. Andranno ad ingrossare le fila dei cosiddetti desaparecidos.
TRACCIA TEMATICA
La notte delle matite spezzate (titolo che fa riferimento alla notte del 16 settembre 1976, quando i golpisti argentini effettuarono una grande retata contro gli studenti delle Belle Arti che avevano guidato il movimento di protesta di qualche mese prima) è un film di denuncia delle atrocità commesse dalla giunta militare andata al potere in Argentina nel 1976. Si trattò di un sanguinario regime fascista che ha tristemente legato il proprio nome al fenomeno dei desaparecidos, cioè dei numerosi oppositori illegalmente sequestrati e successivamente soppressi senza nemmeno riconoscere loro il diritto al proprio cadavere.L’entusiasmo dei protagonisti, felici per il successo ottenuto nella lotta per i loro diritti, segna la prima parte del film, che sembra un inno alla giovinezza spesa per la realizzazione degli ideali di giustizia, senza trascurare la dimensione tipicamente adolescenziale dei primi amori. Il passaggio da questo gioioso slancio giovanile all’inferno delle carceri segrete del regime avviene con traumatica repentinità e sconvolge le menti di persone che nemmeno potevano pensare all’esistenza di qualcosa di simile.
A questa tragedia si aggiunge l’angoscioso peregrinare delle madri delle vittime da un’istituzione all’altra (Chiesa compresa, la cui sostanziale complicità con il regime è sottolineata dal film) nella speranza di avere notizie dei loro cari. Sono il primo nucleo di quelle che diventeranno famose come le madri di Plaza di Mayo, che per anni continueranno a chiedere al governo notizie dei loro figli scomparsi.
VALUTAZIONE CRITICA
Non è certo in film come questi che si devono trovare grandi qualità artistiche ed estetiche. Tanto importante risulta la necessità di privilegiare sopra ogni altra cosa l’intento politico di commemorare i martiri della democrazia argentina e denunciare i loro assassini, che una pellicola siffatta acquisisce meriti solo per il fatto di essere stata realizzata (nel 1988 in Argentina la giunta militare era appena caduta e il ritorno alla democrazia era ancora piuttosto incerto, inoltre molti responsabili delle atrocità commesse continuavano a godere di una sostanziale libertà) e aver così contribuito a diffondere nel paese e nel mondo la conoscenza della tragedia dei desaparecidos.Non si può, tuttavia, fare a meno di notare una certa piattezza narrativa, una recitazione un po’ approssimativa e l’incapacità di costruire un adeguato retroterra psicologico e morale ai giovani protagonisti (perché sono così, cosa li spinge a fare ciò che fanno, correndo così gravi rischi?). Il fatto è che il film rinuncia da subito ad offrire un minimo di contesto storico-sociale di riferimento in cui inserire i fatti (cos’era l’Argentina a metà degli anni Settanta, quali erano i principali problemi del paese, quali le principali contraddizioni economico-politiche che lo laceravano?). C’è solo la pura cronaca di un golpe e dell’incubo in cui precipita le sue vittime. Non è poco, ma forse non basta per fare un bel film.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) L’Argentina nel XX secoloB) Il golpe del marzo del 1976
C) I desaparecidos e le madri di Plaza di Mayo
D) Il ritorno alla democrazia
Geografia L’Argentina.