Braveheart-Cuore impavido

TITOLO ORIGINALE

Braveheart

REGIA

Mel Gibson

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Randall Wallace

FOTOGRAFIA

John Toll (colori)

MUSICA

James Horner

MONTAGGIO

Steven Rosenblum

INTERPRETI

Mel Gibson, Sophie Marceau

PRODUZIONE

Icon Productions

DURATA

178'

ORIGINE

USA, 1995

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Medioevo

Cinema e Storia

 

TRAMA

Scozia, fine del XIII  secolo. La Scozia è in lotta per l'indipendenza dall'Inghilterra dei Plantageneti. Alla guida del popolo scozzese c'è William Wallace (1272-1305), che conduce l'esercito di liberazione alla conquista di York. Il re d'Inghilterra Edoardo I ricorre ad ogni mezzo, compreso la corruzione dei nobili scozzesi, per sconfiggerlo. Nonostante gli inglesi vincano la battaglia di Falkirk (1298), Wallace continua la lotta uccidendo i nobili traditori. Catturato in un'imboscata viene giustiziato.

 

TRACCIA TEMATICA

Le forzature in chiave romanzesca che la sceneggiatura inserisce nella cornice storica del film, che in linea di massima viene rispettata, hanno lo scopo di accentuare al massimo lo schema oppositivo che regge sul piano morale e ideale la pellicola: da una parte Wallace (bello nell'aspetto), intrepido eroe popolare incarnazione del Bene e simbolo dei valori eterni di Libertà e Giustizia (contingentemente espressi nella lotta per l'indipendenza della propria terra), dall'altra Edoardo I (torvo nell'aspetto), simbolo del Male, rappresentazione della prepotenza di un Potere assoluto, disposto a ricorrere ad ogni mezzo, anche il più infido, per imporsi. In mezzo l'ambigua figura di Bruce, dalla personalità debole e condizionato dall'invadente presenza paterna, che con il suo ripugnante aspetto e con il buio che l'avvolge ribadisce l'abbinamento molto frequentato dal Cinema tra deformità fisica e perversione morale.

Più che sulla ricerca della veridicità storica (con quel tanto di specifico e irripetibile che caratterizza ogni periodo storico, quanto più esso è distante dalla contemporaneità) Braveheart punta sull'affermazione di una veridicità universale basata su valori ritenuti eterni, quali il coraggio, la lealtà, l'attaccamento al proprio paese (che poi sono i valori considerati fondativi della nazione statunitense, al cui pubblico, in particolare, il film è rivolto). Ne deriva una rivisitazione di personaggi ed eventi attraverso il filtro della leggenda per circonfondere di un alone mitico e quasi soprannaturale l'eroe William (la sua morte sul patibolo richiama il sacrificio di Cristo). Più che di storiografia è il caso di parlare di agiografia.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La finalità privilegiata da Braveheart è quella di commercializzare al massimo un prodotto (in questo caso un kolossal) la cui confezione storica si rivela un pretesto per attivare quei dispositivi spettacolari ai quali questo tipo di genere cinematografico permette più di altri di ricorrere. Basti pensare alla grandiosità delle scene di battaglia (di gran lunga la cosa migliore del film), rese tramite l'uso di un montaggio estremamente frammentato che accresce la sensazione di velocità del ritmo con conseguente accentuazione di drammaticità, il ricorso a piani ravvicinati di ripresa (prevalentemente primi piani e mezze figure) che immergono lo spettatore nel mezzo dello scontro (e del sangue che sgorga copioso), l'uso del ralenti, che enfatizza gesti e movimenti aumentandone il respiro epico.

Ma anche la dimensione melodrammatico-romantica (la morte della moglie sposata in segreto, l'amore per l'eroe della bella principessa) e quella da tragedia scespiriana (la spietata lotta per il potere, l'amletico rapporto di Bruce con il padre, il tradimento, ecc..), entrambe esaltate da un indubbio vigore narrativo, contribuiscono a fare di Braveheart un esempio felice e riuscito di Cinema di tradizione hollywoodiana.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La figura storica di William Wallace.

               B) L'Inghilterra nel XIII secolo.

Letteratura inglese     Le tragedie di William Shakespeare.