Trainspotting

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Danny Boyle
SOGGETTO Dal romanzo omonimo di Irvine Welsh
SCENEGGIATURA John Hodge
FOTOGRAFIA Brian Tufano (colori)
MONTAGGIO Masahiro Hirakubo
MUSICA Iggy Pop, David Bowie, Sleeper, New Order, Blur, Lou Reed, Underwold, Ice MC, Bedrook, Elastica, Ewen Brenner, Damon Albarn, Geoges Bizet, J. S. Bach
INTERPRETI Ewan McGregor, Robert Carlyle
PRODUZIONE Andrew McDonald per Figment Film
DURATA 93'
ORIGINE Gran Bretagna, 1995
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Classe quinta
PERCORSI

Lo schermo tossico

Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Edimburgo. Mark Renton, un giovane eroinomane, divide uno squallido appartamento con i suoi amici, come lui tossicodipendenti o in procinto di diventarlo. Privi di un'occupazione fissa, sopravvivono malamente di furtarelli ed espedienti per procurarsi la dose. Mark si sottopone a periodiche fasi di disintossicazione, ma senza successo, finché tenta di dare una svolta alla sua vita recandosi a Londra a fare l'agente immobiliare. Risucchiato dai vecchi amici, viene coinvolto in un affare di droga che procura al gruppo una bella somma: a questo punto Mark prende una decisione inaspettata.

 

TRACCIA TEMATICA

Mark e i suoi amici hanno scelto il rifiuto della vita, per loro la droga è un'esperienza totalizzante che non lascia spazio a nient'altro. Ogni tentativo di uscirne è frustrato, anzi chi non ne è ancora coinvolto finisce per esserlo e quando alla fine Mark decide di cambiare vita lo fa tradendo gli amici e dichiarandosi pronto a subire l'intossicazione di un'altra droga, quella del consumismo sfrenato fatto dall'accumulo di status symbol (compact disc, telefonino, automobile, televisore, lavoro, carriera ed altro ancora). Il film insomma suggerisce l'idea che tra la tossicodipendenza e l'integrazione in una società mercificata non esista una grande differenza.

Trainspotting non è un film immorale (come è stato detto da certa critica che l' ha condannato scandalizzata), ma amorale, rimane cioè al di qua di un giudizio di valore, non condanna e non assolve l'uso degli stupefacenti, non indica vie d'uscita in positivo, osserva il fenomeno dell'autodistruzione con distacco e freddezza.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Trainspotting è un termine gergale scozzese che più o meno significa contare i treni, più in particolare per i tossici di Edimburgo contare i treni che passano in vena e l'elencazione è un aspetto fondamentale del film: il protagonista si presenta proprio enumerando a mitraglia le cose che riempiono il percorso esistenziale della normalità, mentre le immagini sottolineano la sua anormalità. Un esordio straordinario per ritmo ed efficacia che esprime da subito la totale estraneità di Mark alla dimensione della normalità. In seguito enumera una serie di oggetti e l'equivalente in termini di droghe, passate in rassegna con un elenco dettagliatissimo: una concezione quantitativa della realtà che ha nella droga il suo metro di misura.

Enumerativa è poi la struttura narrativa che, sostanzialmente priva di intreccio, si risolve in un accostamento di situazioni distinte e relativamente autonome.

Ma la caratteristica più singolare del film è di natura formale e riguarda la quasi totale e costante focalizzazione sul personaggio di Mark. Tramite il cui commento siamo condotti nei meandri della sua psiche stravolta visualizzata attraverso il suo sguardo deformante: Trainspotting è insomma un film visto attraverso gli occhi di un allucinato.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze   Caratteristiche delle sostanze stupefacenti citate dal film.

Educazione musicale    La colonna sonora musicale del film.