L'enunciazione
Si risponde alla domanda chi racconta e come si racconta? E si
parte dal presupposto che essendoci una storia ne consegue la necessità sul piano teorico
che esista un'entità che provveda a produrre il racconto. Chiamiamo questa entità narratore
(altri la chiamano istanza narrativa o enunciatore). Chiamiamo poi il
destinatario del racconto prodotto dal suddetto narratore narratario (anche enunciatario).
Si distinguono due possibilità, a loro volta articolate al loro interno.
Narratore extradiegetico (o
esterno)
La gestione del racconto (ciò che in esso accade e viene detto dai
personaggi) è affidata ad un'entità esterna al racconto stesso che può manifestarsi o
meno allo spettatore (si tratta dell'equivalente della narrazione in terza persona in
letteratura). In base al grado di manifestazione di suddetta entità narrativa
distinguiamo un minimo e massimo di appalesamento nei confronti del narratario
che in questo caso è sempre lo spettatore.
- Narratore esterno nascosto
. Il narratore non si rivela minimamente, lo spettatore
non ne coglie la presenza, il racconto sembra prodursi da solo. E' l'equivalente del
racconto impersonale in letteratura tipico del realismo e del verismo, nel quale il
narratore si nasconde dietro gli eventi e non fa sentire la propria presenza (nel Cinema
è la modalità tipica dei film del Neorealismo e di analisi e introspezione psicologica).
- Narratore esterno palese
. Il narratore si rivela allo spettatore, facendogli
cogliere la sua presenza a livelli minimi ( per esempio: le scritte del tipo qualche
anno dopo, Roma 1945 ecc.) o a livelli massimi (per esempio: con una voce over
che introduce e commenta la storia e ancor di più mostrandosi fisicamente allo
spettatore, come Cecil B. De Mille nel suo moderno ufficio all'inizio del suo film I
dieci comandamenti). E' l'equivalente in letteratura del narratore del romanzo
ottocentesco che guida il lettore con commenti e riflessioni, sino ad arrivare a dialogare
direttamente con lui dandogli del tu, come il Manzoni alla fine de I promessi
Sposi.
Narratore diegetico (o interno)
La gestione del racconto è affidata ad un personaggio del racconto
stesso, sia principale o meno (è il corrispettivo dellio-narrante in
letteratura). In questo caso si è soliti distinguere lenunciatario.
- Enunciatario interno
: il racconto del narratore diegetico ha come
destinatario uno o più personaggi del racconto stesso o il narratore
diegetico medesimo (esempio: dei ricordi del narratore diegetico che non
vengono comunicati verbalmente a nessuno, ma affiorano soltanto alla sua
memoria).
- Enunciatario esterno
: coincide sempre con lo spettatore cui il narratore si rivolge
direttamente tramite la sua voce, che introduce nella maggioranza dei casi il film e
qualche volta lo conclude, scomparendo per la maggior parte del testo filmico.
Nellambito di un solo film possiamo trovare ununica
modalità di enunciazione o più modalità (per esempio: allinterno di un racconto
ad enunciatore esterno si inseriscono uno o più enunciatori interni che raccontano un
segmento della storia, per lo più in flashback).
Lidentità dellenunciatore (esterno o interno che sia), insomma, può anche
variare, anche se quasi sempre è facile individuare un enunciatore prevalente sugli
altri.