Dieter Pohl: "Aktion Reinhardt"

 

L’intervento deve informare sulle linee di base dell’Aktion Reinhardt”. L’oggetto non è univocamente definibile. Essenzialmente l’Aktion Reinhard significa l’uccisione di massa degli ebrei nel cosiddetto Governatorato generale (Generalgouvernement), cioè nella Polonia centrale e meridionale occupata fra la primavera del 1942 e l’autunno del 1943, nei tre campi di sterminio Belzec, Sobibor e Treblinka. Questa azione omicida è stata preparata dall’autunno del 1941 dagli uffici nel Reich e dal SS- und Polizeiführer (capo delle SS e della polizia) a Lublino, Odilo Globocnik. L’organizzazione di SS e polizia nel Governatorato generale organizzava insieme all’amministrazione civile la liquidazione dei ghetti, che si svolgeva con brutalità estrema. La selezione di presunti “abili al lavoro” e “non abili al lavoro” non veniva fatta nel campo come ad Auschwitz, ma già nei luoghi di deportazione. I selezionati venivano successivamente portati in vagoni merci in uno di questi campi di sterminio e lì uccisi entro breve tempo con gas di scarico da motori. Nei campi di sterminio erano tenuti in vita solo alcuni prigionieri funzionari, che in genere poi venivano uccisi ugualmente. Solo in alcuni casi ebbe successo la fuga dai campi, soprattutto dopo le rivolte dei prigionieri a Treblinka e Sobibor nel 1943. All’Aktion Reinhard apparteneva in parte anche la liquidazione del ghetto di Bialystok, e anche una parte dei campi di lavoro nel distretto di Lublino. Nell’autunno del 1943 i campi di sterminio furono liquidati completamente e la maggior parte dei prigionieri ebrei nei campi di lavoro fu uccisa durante l”Aktion Erntefest” (azione festa della mietitura). Al contrario del campo di sterminio di Auschwitz, l’”Aktion Reinhard” è poco presente nella memoria collettiva dell’Olocausto, anche se nel corso di questa azione furono uccise circa 1,5 milione di persone.

 

Der Vortrag soll über die Grundlinien der “Aktion Reinhardt” informieren. Der Gegenstand ist nicht ganz eindeutig zu definieren. Im Kern handelt es sich bei der “Aktion Reinhardt” um den Massenmord an den Juden im sogenannten Generalgouvernement, also im besetzten Zentral- und Südpolen zwischen Frühjahr 1942 und Herbst 1943 in den drei Vernichtungslagern Belzec, Sobibor und Treblinka. Diese Mordaktion wurde seit dem Herbst 1941 durch Dienststellen aus dem Reich und beim SS- und Polizeiführer in Lublin, Odilo Globocnik, vorbereitet. Die SS- und Polizeiorganisation im Generalgouvernement organisierte zusammen mit der Zivilverwaltung die Räumung der Ghettos, die sich unter äußerster Brutalität vollzog. Die Selektion nach vermeintlich „Arbeitsfähigen“ und „Arbeitsunfähigen“ wurde nicht, wie in Auschwitz, im Lager vorgenommen, sondern bereits an den Deportationsorten. Die Ausselektierten wurden dann in Güterzügen in eines der Vernichtungslager gebracht und dort binnen kurzer Zeit durch Motorenabgase ermordet. In den Lagern selbst lebten nur wenige Funktionshäftlinge, die zumeist ebenfalls ermordet wurden. Nur einigen gelang die Flucht aus den Lagern, vor allem nach den Häftlingsrevolten in Treblinka und Sobibor 1943. Zur „Aktion Reinhardt“ gehörte auch die teilweise Räumung des Ghettos in Bialystok, aber auch ein Netz von Arbeitslagern im Distrikt Lublin. Im Herbst 1943 wurden die Vernichtungslager völlig aufgelöst und auch die meisten jüdischen Häftlinge in den Arbeitslagern in der „Aktion Erntefest“ ermordet. Im Gegensatz zum Vernichtungslager Auschwitz ist die „Aktion Reinhardt“ im kollektiven Gedächtnis des Holocaust weniger präsent, obwohl in diesem Rahmen etwa 1,5 Millionen Menschen ermordet wurden.