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	Laboratorio sulle fonti iconografiche.
	 Donne 
	e fascismo nei manifesti di propaganda.
	A cura di Lidia Gualtiero responsabile 
	sezione didattica Istituto Storico Rimini e di 
	Eva Balducci, studiosa di Storia 
	contemporanea
	 
	Presentazione del laboratorio con proposta di lettura 
	tematica di articoli della Costituzione ad esso correlati.
    
    
    
L’esame delle misure 
	restrittive imposte agli ebrei in Germania tra il 1933 ed il 1945, mostra un 
	processo graduale che, passo dopo passo, privò gli ebrei dei loro diritti e 
	li escluse dalla società. La gradualità con la quale furono introdotte tali 
	misure permise ai nazisti, specie nel periodo iniziale, di tenere nascoste 
	le loro reali intenzioni nei confronti della popolazione ebraica. Tale 
	strategia contribuì a rendere passiva la popolazione tedesca nel periodo che 
	precedette la seconda guerra mondiale e rese possibile l’erosione dei 
	diritti umani degli ebrei e di altri gruppi di minoranza. 
            Il modulo 
	educativo che segue utilizza le leggi antisemite emanate in Germania tra il 
	1933 ed il 1945 come punto di partenza.
    
Obiettivi del modulo  
    
    
	
	a) cosa accadde agli ebrei 
	in Germania nel periodi hitleriano;
	b) i pericoli insiti nelle misure che privano 
	le minoranze dei loro diritti.
	c) l’importanza della Dichiarazione dei 
	Diritti dell’Uomo alla luce della restrizioni imposte agli ebrei nel periodo 
	nazista. 
	
Materiale necessario 
	per condurre il lavoro in classe:  
Presentazione in power point “Erosione dei diritti”;
stampa delle restrizioni imposte agli ebrei in Germania tra il marzo del 1933 ed il marzo del 1945 (la stampa integrale del power point deve essere fotocopiata per ogni gruppo di studenti);
		
		 fogli di carta di grandi dimensioni (uno per ogni gruppo) e 
	pennarelli.
    
    
L’insegnante spiega 
		che negli anni trenta e quaranta del novecento i manifesti e la 
		propaganda erano un’importante fonte d’informazione. Dopo una breve 
		discussione sull’attività propagandistica del nazismo, l’insegnante 
		chiede agli alunni se conoscono esempi di propaganda nella società 
		attuale. La discussione in classe procede con l’analisi della 
		comunicazione nella società attuale: quali sono i canali di 
		comunicazione che oggi ci informano su quello che avviene nella nostra 
		comunità e nel nostro paese? 
    
    
    
    
I gruppi 
		selezionano la restrizione che, a loro avviso, ha avuto il maggiore 
		impatto sulla vita dei ragazzi all’interno di ogni tipo di 
		restrizione.  Ogni gruppo scrive sul foglio di carta grande le misure 
		selezionate e spiega brevemente, per iscritto, i motivi della scelta. 
		Ogni gruppo presenta i risultati della discussione alla classe.
    
In gruppi, gli 
		alunni discutono gli scopi che i nazisti intendevano raggiungere 
		attraverso l’imposizione delle restrizioni. Ogni gruppo presenta 
		sinteticamente alla classe i risultati della discussione, e l’insegnante 
		riporta sulla lavagna gli scopi indicati dai vari gruppi.
    
L’insegnante spiega 
		agli alunni le varie fasi del processo di apprendimento che è stato 
		appena concluso e discute i vari obiettivi della politica nazista (ad 
		esempio isolare la comunità ebraica, creare spazio per i “tedeschi 
		ariani”, umiliare gli ebrei, etc.)
    
	Follow-up:
    
Ogni gruppo riceve 
		una copia della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, insieme 
		a una serie di schede sulle quali sono riprodotti gli articoli della 
		dichiarazione (ogni scheda riproduce un solo articolo).  
    
Utilizzando queste 
		informazioni, gli alunni, divisi in gruppi, discutono le restrizioni 
		imposte agli ebrei  e li comparano agli articoli della Dichiarazione dei 
		Diritti dell’Uomo che, a loro avviso, proteggono gli individui dal tipo 
		di abusi inflitti agli ebrei nel periodo nazista.
	
La classe discute 
		eventi attuali o del passato recente, nei quali, nonostante l’esistenza 
		della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, individui e/o 
		gruppi sono stati oggetto di discriminazione, persecuzione, e 
		oppressione, o sono stati  torturati e uccisi.
	
Infine, 
		l’insegnante invita gli alunni a discutere delle possibili soluzioni a 
		questi problemi. 
    
	Presentazione del laboratorio con proposta di 
	lettura tematica di articoli della Costituzione ad esso correlati.
	
	Abstract: Mettere in campo metodologie 
	alternative al semplice uso del manuale diventa sempre più urgente, se 
	consideriamo che viviamo in un’epoca in cui strumenti accattivanti come 
	cinema, radio, fotografie, video, registratori permettono di fissare il 
	passato, di custodirlo e riaccedervi in modi mai prima conosciuti.
	Ecco perché questo laboratorio sull’uso 
	dei documenti, che nasce dalla rielaborazione di un percorso 
	laboratoriale  dal titolo “ Nuova immagine della donna nella stampa 
	popolare degli anni 
L’archivio del lavoro 
	che verrà presentato (una copia del quale verrà inserita nella cartellina 
	dei partecipanti) è composto da fotocopie di documenti iconografici che, 
	nella maggior parte, presentano anche parti scritte. Si tratta 
	essenzialmente di manifesti di propaganda e pubblicitari relativi al 
	periodo che intercorre tra il 1920 e il 1945, ma sono presenti anche 
	alcune cartoline e fotografie della stessa epoca. Attraverso la loro 
	interrogazione ed interpretazione gli allievi e le allieve, preferibilmente 
	di 3a media, possono compiere con sufficiente autonomia le 
	operazioni dello storico, consolidare conoscenze note, ricavare informazioni 
	nuove e desumere un’immagine della donna, della società e degli strumenti 
	utilizzati per la costruzione del consenso in epoca fascista.
	Preme sottolineare che  analizzare manifesti 
	di propaganda del regime fascista dà una notevole ricchezza di informazioni 
	sul periodo storico esaminato, ma permette al contempo di riflettere 
	sull’importanza e sugli effetti della comunicazione anche ai nostri giorni.
	
	Analisi dei bisogni e delle motivazioni:
	 - Rendere attivo e motivante lo studio della 
	storia;
	- Arricchire e completare la programmazione 
	di storia con attività di uso delle fonti (laboratorio).
	
	Finalità generali
	Principali intenti e scopi dell’esperienza:
	- Avvicinare gli/le allievi/e alla storia, 
	restituendo allo studio di questa disciplina la curiosità e il   
    
	  desiderio di scoprire, capire e 
	interpretare che le sono propri;
	- guidare gli/le allievi/e a utilizzare 
	fonti, sviluppando la loro capacità di leggere e saper interrogare  
    
	  i documenti per produrre informazioni;
	- utilizzare il laboratorio come modalità di 
	lavoro per rendere più autonoma e gratificante la propria   
	  costruzione del sapere;
	- creare una stretta correlazione tra 
	obiettivi cognitivi e socio-affettivi;
	- agevolare la comprensione di aspetti di un 
	passato abbastanza recente creando un rapporto di  
	  continuità tra storia e memoria;
	- avviare al lavoro di ricerca storica 
	esercitando le abilità in modo graduale, differenziato, con varietà di  
    
	  strumenti e di metodi.
	
	Il laboratorio verrà analiticamente 
	illustrato nelle sue diverse fasi:
	1)     
	CLASSIFICAZIONE DELLE FONTI
	2)     
	ATTIVAZIONE: presentazione dei documenti con proposta di  una 
	prima attività, di tipo generale: quale immagine della donna al tempo del 
	fascismo emerge dalla lettura e dall’analisi di tali documenti?
	3)     
	DISTRIBUZIONE E OSSERVAZIONE DIRETTA dei documenti (“Che cosa 
	si può ricavare dai documenti?”) attraverso una scheda di rilevazione 
	predisposta e /o delle domande.
	4)     
	INTERROGAZIONE dettagliata delle fonti in tutte le loro parti 
	con l’ausilio di una traccia
	
	5)     
	INTERPRETAZIONE, anche con domande-guida (che dovranno 
	emergere dalla discussione  in classe).
	
	6)     
	SCRIttura di un 
	testo di tipo storiografico (o completamento) sulla condizione della donna 
	durante il fascismo.
	7)     
	ATTIVITA’ DI SVILUPPO: interpretazione più approfondita dei 
	documenti e impostazione di attività di educazione civica o legate alla 
	creatività
	
	Riferimenti storici e metodologici
	Corsi di formazione per l’insegnamento della 
	storia realizzati da MEMO di Modena, da 
	Clio 92 Associazione di 
	insegnanti e ricercatori sulla Didattica della Storia e dal LANDIS 
	Laboratorio nazionale di didattica della storia.
	Gli autori di riferimento sono i principali 
	conduttori di tali corsi: A. Brusa, I. Mattozzi e i loro collaboratori.
	Testi che hanno creato stimoli e punti di 
	riferimento:
	-        
	L. Bresil, A. Brusa, Laboratorio, voll. 1-3, Ed. Scol. Bruno 
	Mondadori, Milano, 1994-1996;
	-        
	A. Brusa, Guida al manuale di storia, Ed. Riuniti, Roma, 1985;
	-        
	A. Brusa, A. Brusa, M. Cecalupo, La terra abitata dagli uomini, 
	IRRSAE Puglia/Progedit, Bari, 2000;
	-        
	Brusa et alii., Il racconto delle grandi trasformazioni, Ed. 
	Scolastiche B. Mondadori, 2001;
	-        
	Brusa et alii., Il nuovo racconto delle grandi trasformazioni, 
	Ed. Scolastiche B. Mondadori, 2004;
	-        
	A. Brusa et alii., L’Officina della storia, voll. 3 - L’età 
	contemporanea. Laboratorio, Ed. Scolastiche B. Mondatori 2007
	-        
	Riviste: I viaggi di Erodoto, Rassegna, articoli di A.  
	Brusa e I. Mattozzi.
	-        
	P.Bernardi (a cura di), Insegnare storia. Guida alla didattica del 
	laboratorio storico. Ed. UTET Università, 2006
	-        
	E. Perillo, C. Santini (a cura di), Il fare e il far vedere nella 
	storia insegnata. Didattica laboratoriale e nuove risorse per la formazione 
	storica e l’educazione ai beni culturali. Scuola estiva di Arcevia 
	giugno 2002 –giugno 2003, Ed. Polaris
	-        
	G. Deiana, La scuola come laboratorio. La ricerca storica, Ed. 
	Polaris,1999
	-        
	P. Angelini (a cura di), 
	Condividere il sapere. I laboratori di storia di Gianna Di Caro,  
	Stampa: Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, 2006
	-        
	F. Thebaud (a cura di) Storia delle donne in Occidente. Il 
	Novecento, Ed. Laterza 1992
	-        
	V. De Grazia , Le donne nel regime fascista, Ed. Marsilio 2001
	-        
	G. Pasquino, Corso di Scienza politica, Ed. Il Mulino, 2000
	
	ISTITUTO PER 
	Tel. 0541/24730   -   E-mail: iststor.rn@libero.it 
	http://www.istitutostoricorimini.it
	
	La collaborazione è continuata nel tempo, sia 
	per la formazione personale, sia per l’applicazione delle metodologie 
	autobiografiche nelle classi.
	In quest’ambito, all’interno del CET (Centro 
	Educativo Territoriale “Bruno Ciari), ha organizzato e condotto (in equipe 
	con altre colleghe) corsi di aggiornamento per docenti avvalendosi del 
	monitoraggio della Libera Università di Anghiari.
	Ha inoltre partecipato al Progetto di 
	Ricerca/Azione (2001 – 2004) promosso dal MIUR denominato “Educazione 
	alla cittadinanza e alla solidarietà. Cultura dei diritti umani”, 
	assumendo l’incarico di “tutor provinciale” .
	Dall’anno scolastico 2005/2006 è utilizzata a 
	titolo di comando presso la sede INSMLI di Rimini, (Istituto 
    
	Si occupa attualmente di ricerca didattica e 
	storica costruendo dei percorsi progettuali con le scuole della provincia, 
	organizza eventi culturali, predispone e coordina corsi di formazione per 
	docenti e progetti legati alle memorie territoriali (è in fase diattuazione:
	Il lavoro che trasforma, le trasformazioni del lavoro a Santarcangelo 
	di Romagna), collabora con il Comune di Rimini per la realizzazione delle 
	attività inerenti alla Giornata della memoria.
Eva Balducci
	giovane studiosa laureata in Storia 
	contemporanea, collabora con l’Istituto Storico di Rimini nel campo della 
	didattica laboratoriale.
	Tra i lavori che ha  curato e realizzato in 
	quest’ambito  segnaliamo il laboratorio dal titolo Nuova immagine 
	femminile nella stampa popolare degli anni venti, condotto nell’anno 
	scolastico 2006/2007 in una classe terza media quasi esclusivamente 
	femminile della S.M.S  T. Franchini di Santarcangelo di Romagna.
	Il lavoro è nato da una ricerca approfondita 
	sulle donne degli anni ’20, un periodo particolare e cruciale da analizzare 
	per la sua forte dose di contraddizioni,  cruciale per capire le 
	trasformazione della donne e il loro processo di emancipazione. 
Attualmente insegna nella scuola primaria ed è iscritta al terzo anno della facoltà di Scienze di Formazione primaria per l'abilitazione all'insegnamento.