SCUOLA DELLA ARTI

E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

RODOLFO VANTINI

 

LA MEMORIA DELLA DEPORTAZIONE

 

Classi coinvolte

- Operatore meccanico – terzo anno CFP R. Vantini (23 allievi)

- Operatore addetto alla lavorazione artistica del marmo CFP R. Vantini  (10 allievi)

- Classi terze della scuola secondaria di primo grado “Giacomo Perlasca” di Rezzato

 

Docenti

- Diego Mutti (docente di italiano, storia, diritto/economia – CFP R. Vantini)

- Federica Frati (docente di italiano, storia - CFP R. Vantini )

- Ivan Confortini (docente di storia dell’arte, laboratorio di scultura - CFP R. Vantini)

- Docenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Giacomo Perlasca” di Rezzato

 

Coordinatori

- Ornella Cipani (settore meccanico)

- Diego Bonzi (settore lapideo)

 

 Come è nato il progetto

L’idea di realizzare un progetto di educazione alla cittadinanza che approfondisca i temi della Shoah e della deportazione nasce su proposta dell’ANED di Brescia  dopo la presentazione del libro di Marino Ruzzenenti <<La capitale della RSI e la Shoah. La persecuzione degli Ebrei nel Bresciano (1938-1945)>>. La proposta rivolta agli allievi del  terzo anno del corso di “Operatore addetto alla lavorazione artistica del marmo” si è concretizzata nella realizzazione e la posa di una pietra d’inciampo da collocare in via Larga a Gussago, in occasione della “Giornata della memoria”, per ricordare Malvine Weinberger, arrestata a Gussago il 03 dicembre 1943 ed uccisa ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. Con tale lavoro gli allievi tenteranno di “riportare a casa” una persona privata della sua identità, ridotta a un semplice numero, cui è stata tolta ogni dignità.

 

Obiettivi e domande fondamentali

La realizzazione della pietra d’inciampo e la commemorazione di una deportata sono stati lo spunto per estendere la riflessione anche agli allievi della classe terza del settore meccanico ed elaborare così un progetto interdisciplinare che conduca i ragazzi a riflettere su tematiche di educazione alla cittadinanza ritenute fondamentali: ovvero su cosa abbia significato vivere in un’epoca non troppo lontana e così vicina per certi aspetti, nella quale  essere “diverso” o semplicemente “pensare diversamente” fosse una condizione sufficiente per essere eliminato.

Quali significati acquisiscono temi come la deportazione politica e la Shoah? Come affrontare temi come lo sterminio sistematico di milioni di uomini, donne, di bambini perpetrato dal nazismo in nome di un progetto che non ammetteva l’esistenza di “razze inferiori” e che prevedeva l’eliminazione fisica di ogni voce di opposizione?

Quali metodologie utilizzare per insegnare storia in una scuola come la nostra frequentata da molti alunni che provengono da diversi Paesi del mondo con diverse culture, diverse religioni, diverse abitudini in cui tutti siamo “diversi”?

Riteniamo fondamentale e di stringente attualità affrontare temi come la tolleranza, il rispetto per il “diverso” e affrontare il tema dei diritti inalienabili in un momento storico in cui in alcune zone del mondo, che sono spesso le stesse da cui provengono i nostri studenti stranieri, vengono negati anche i più banali diritti universali ai “diversi” per religione, etnia o provenienza geografica.

 

L’articolazione del progetto

Il progetto prevede l’utilizzo di una metodologia didattica, già sperimentata gli anni scorsi, di “fare storia” attraverso “storie”, offrendo ai ragazzi la possibilità di entrare in contatto con le esperienze dirette dei testimoni attraverso interviste e testimonianze dei protagonisti dell’epoca.

Il progetto si inserisce in una logica di continuità ideale lungo un percorso che la nostra Scuola sta delineando da circa tre anni con l’obiettivo di condurre gli allievi a riflettere su temi quali l’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, al rispetto per il diverso.

Con il progetto “Il cammino della memoria” – realizzato nell’AF 2010/2011 in collaborazione con la Casa della Memoria di Brescia – gli allievi sono stati chiamati a riflettere sul delicato periodo degli anni settanta e sulle insidie che il terrorismo ha rappresentato per il nostro sistema democratico.

L’anno successivo con il progetto “Il cammino della libertà” – realizzato in collaborazione con l’ANPI di Brescia – gli allievi hanno fatto un passo a ritroso per comprendere come è nata la nostra democrazia e come essa sia stata una dura e preziosa conquista della Resistenza italiana.

Ora, grazie alla collaborazione dell’ANED di Brescia, cercheremo di affrontare uno dei capitoli più difficili e tremendi della storia italiana e bresciana: la deportazione e la persecuzione antiebraica.

Tenteremo di ricreare quel delicato momento storico non in modo astratto, ma reso vivo dalle  emozioni e la “storia” di chi ha avuto la fortuna di tornare.

 Il progetto si articola in quattro incontri, aperti anche ai ragazzi delle altre classi della scuola e alle classi terze della Scuola secondaria di primo grado Giacomo Perlasca, che si svolgeranno nell’arco dell’anno scolastico.

 

Un primo appuntamento sarà tenuto dal prof. Marino Ruzzenenti, che ci permetterà di entrare nel vivo dell’epoca attraverso un’introduzione di carattere storico, con particolare riferimento alla persecuzione antiebraica nel bresciano

DATA: 18 ottobre 2012, dalle 8.45 alle 10.45

SEDE: aula magna CFP R. Vantini - Rezzato

 

Proiezione del video di Alberto Lorica  Un treno per Auschwitz a cui parteciperà un deportato/a che ha vissuto l’esperienza del lager.

DATA: 25 ottobre 2012, dalle 9 alle 11

SEDE: aula magna CFP R. Vantini - Rezzato

 

 Il terzo appuntamento sarà al teatro San Barnaba di Brescia con l’artista  Gunter Deming, che realizza  originali e numerose stolpersteine (pietre d’inciampo) per rendere viva la memoria dei deportati razziali, politici e militari.

DATA: 22 novembre 2012, ore 11.00

SEDE: Teatro San Barnaba – Brescia

 

L’ultimo appuntamento vedrà gli studenti porre la pietra d’inciampo a Gussago, presso l’abitazione di Malvine Weinberger, deportata e uccisa al suo arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944.

DATA: 25 gennaio 2013, ore 10.00

SEDE: Via Larga - Gussago

 

Il lavoro in classe

Il progetto costituirà per entrambe le classi un’unità di apprendimento che sarà oggetto di valutazione didattica a fine anno scolastico e che coinvolgerà in maniera interdisciplinare le seguenti materie:

- Italiano

- Storia

- Storia dell’arte

- Diritto/economia

- Laboratorio di scultura

Per comprendere meglio gli incontri proposti gli studenti approfondiranno a partire dall’inizio dell’anno scolastico gli eventi storici che hanno fatto da sfondo e hanno causato le deportazioni di massa e lo sterminio. In particolare si studieranno le caratteristiche dei regimi totalitari in Russia, Italia e Germania per poi analizzare i fatti salienti del secondo conflitto mondiale.

La lettura di testi letterari e poetici del periodo verrà invece proposta nelle lezioni di italiano, utilizzando anche audiovisivi e documentari utili a comprendere i fatti storici trattati.

 

La filmografia

1) La rosa bianca - Sophie Scholl (2005)  - Gli ultimi 6 giorni di vita dei principali animatori del gruppo antinazista bavarese "Rosa Bianca", raccontati attraverso la vicenda personale dell'unica ragazza del gruppo, Sophie Scholl. Orso d'argento al festival di Berlino 2005 per il miglior film e per l'attrice protagonista.

2) La tregua (1996) - Auschwitz, gennaio 1945. L'esercito russo avanza e i nazisti fuggono abbandonando i malati nei campi di sterminio. Tratto dall'omonimo libro di Primo Levi.

3) Il bambino col pigiama a righe (2008) - Bruno è un bambino di otto anni con larghi occhi chiari e una passione sconfinata per l'avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l'eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l'autorità materna e l'odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali.

4) La vita è bella ( 1997) - Pluripremiato in Europa e quindi sbarcato alla grande negli Stati Uniti, dove ha trionfato agli Oscar, il film-favola di Benigni racconta la vicenda di un padre ebreo e di suo figlio dalle persecuzioni razziali fino al lager.

5) Possa il tuo ricordo essere amore. Storia di Ovadia Baruch – Nel marzo 1943 a vent'anni Ovadia Baruch fu deportato con la sua famiglia dalla Grecia (Salonicco) ad Auschwitz-Birkenau. All'arrivo la sua vasta famiglia fu mandata alle camere a gas. Ovadia lottò per sopravvivere fino alla liberazione dal campo di Mauthausen nel maggio 1945. Ad Auschwitz aveva incontrato una ragazza ebrea di Salonicco, Aliza. Si ritrovarono miracolosamente dopo la guerra e costruirono insieme la loro casa in Israele. Il film è parte del progetto "Testimoni e educazione", collaborazione tra la Scuola Internazionale di studi sulla Shoah di Yad Vashem e il Centro Multimedia dell'Università Ebraica di Gerusalemme. Nel progetto i sopravvissuti raccontano le loro storie di vita - prima, durante e dopo la Shoah. Ogni film è girato nei luoghi dove si sono svolti gli eventi raccontati.

DATA: dal 21 al 27 gennaio 2013

LUOGO: Sala Civica Italo Calvino - Rezzato

 

La realizzazione della pietra d’inciampo

Solitamente la “pietra d’inciampo” così come ideata dall’artista tedesco Gunter Deming consiste in una piccola targa di ottone delle dimensioni di un sampietrino (10x10 cm) sulla quale sono incisi il nome della persona deportata, l'anno di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte.

La realizzazione, a cura degli studenti della Scuola Vantini, sarà in marmo di Botticino così da valorizzare la peculiarità del nostro territorio.

Poiché la realizzazione in marmo richiede dimensioni maggiori si opterà per una “variazione artistica” rispetto alle classiche Stolpersteine che prevede la realizzazione di un massello delle dimensioni di 30 x 30 cm con incisa la scritta:

qui abitava

Malvine Weinberger

nata il 26.10.1882

deportata il 3.12.1943

uccisa il 26.2.1944

progetto formativo del CFP Vantini e dell'Istituto Comprensivo di Rezzato per la realizzazione della pietra d'inciampo in marmo che sarà posata a Gussago in occasione del prossimo Giorno della Memoria.

Rezzato, 08 ottobre  2012