Amistad

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Steven Spielberg

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

David Franzoni

FOTOGRAFIA

Janusz Kaminski (colori)

MUSICA

John Williams

MONTAGGIO

Michael Kahn

INTERPRETI

Morgan Freeman, Anthony Hopkins, Djimon Hounsou, Matthew McConaughey

PRODUZIONE

Steven Spielberg, Debbie Allen, Colin Wilson per Dreamworks Pictures

DURATA

155'

ORIGINE

USA, 1997

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Il colore nero

Razzismo contro i neri/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

Nascita di una nazione

Ottocento/Cinema e Storia

 

TRAMA

1839. Una nave negriera spagnola, la Amistad, incappa in una tempesta e gli schiavi in essa prigionieri ne approfittano per ribellarsi e puntare verso l'Africa. Devono, però, affidare la guida dell'imbarcazione a due membri dell'equipaggio sopravvissuti, i quali hanno buon gioco nel condurre la nave sulle coste statunitensi, facendo catturare i neri rivoltosi. Questi sono sottoposti ad un processo che divide l'opinione pubblica statunitense sul tema dell'abolizione o meno della schiavitù. La difesa degli imputati viene affidata a John Quincy Adams convinto abolizionista ed ex-presidente americano.

 

TRACCIA TEMATICA

Nel 1839 la schiavitù era stata abolita ormai da tempo nell'impero britannico, ma permaneva negli Stati Uniti, dove, però, si andava manifestando una corrente abolizionista, che viene incarnata dal personaggio di Adams, che nel film simboleggia i valori più autentici della democrazia americana, traditi da politicanti retrogradi e cinici come il presidente in carica Van Buren. Spielberg si schiera naturalmente a fianco dei neri contro la schiavitù, presentata come una pratica barbara e disumana, indegna di una società che si vuole civile e cristiana (assai significativo in proposito il parallelo tra le sofferenze del Cristo e dei martiri cristiani e il calvario dei protagonisti di colore, che sta anche alla base di tanti spirituals).

Oltre al vibrante atto d'accusa antirazzista Amistad vuol essere anche un invito alla costruzione di una società veramente multirazziale, non solo cioè tollerante verso le minoranze etniche, ma capace di valorizzare le diversità tramutandole in occasione di reciproco scambio e rispetto (Adams stringe la mano al nero che contraccambia nel modo della sua tribù, l'avvocato e il suo difeso parlano uno nella lingua dell'altro).

In questo senso il film di Spielberg non si limita ad una rievocazione celebrativa di un episodio del passato all'insegna di un principio (la giustezza dell'abolizione della schiavitù) che oggi nessuno contesterebbe più, ma entra nel vivo di un dibattito (multiculturalismo o integrazione?) di grande attualità negli USA e in tutto il mondo.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Amistad ci regala momenti di grande intensità drammatica, come la sequenza dell'annegamento dei neri, di visionaria suggestione, come l'improvvisa apparizione della nave dei ricchi (metafora d'attualità della distanza tra nord e sud del mondo, due realtà che non sono proprio sulla stessa barca), di toccante commozione, come l'identificazione con la passione del Cristo da parte dei neri (una riaffermazione del più autentico messaggio di fraternità universale del Cristianesimo da parte dell'ebreo Spielberg), di claustrofobica oppressione, come la ricostruzione delle condizione di detenzione dei prigionieri (abituati in Africa a ben altri spazi).

Risolta invece in modo un po' troppo retorico ed enfatico la figura di Adams, schiacciato dalla necessità di affermare con eccessiva solennità il suo credo, e un po' forzata risulta la quasi folgorazione del capo dei neri di fronte all'orto botanico dell'expresidente (cui è attribuito un carisma forse eccessivo), su toni eccessivamente trionfalistici, infine, la distruzione della fortezza degli schiavi, che chiude la vicenda su un piano ingiustificatamente consolatorio visto che lo schiavismo è proseguito ancora per anni e che il problema razziale negli Stati Uniti è arrivato sino ai nostri giorni.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La tratta degli schiavi.

               B) Lo schiavismo negli Stati Uniti.

               C) Il presidente John Quincy Adams.