L'estate di Davide

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Carlo Mazzacurati

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Carlo Mazzacurati, Claudio Piersanti

FOTOGRAFIA

Alessandro Pesci (colori)

MUSICA

Ivano Fossati

MONTAGGIO

Paolo Cottignola

INTERPRETI

Stefano Campi, Patrizia Piccinini, Tony Bertorelli, Semsudin Mujic

PRODUZIONE

Roberto e Matteo Levi per Tangram Film

DURATA

92'

ORIGINE

Italia, 1988

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Linea d'ombra

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

L'età acerba

Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile /Uomo e Società

 

TRAMA

Davide, fresco del diploma di maturità, si reca nel Polesine nella cascina degli zii a passare le vacanze estive. Qui si innamora di Patrizia, un'operaia del posto, e stringe amicizia con Alem, un ragazzo bosniaco che spaccia droga. Quando Davide scopre che Patrizia è una tossicodipendente che ha una relazione con un industrialotto locale che le fornisce l'eroina, rompe il legame con lei e insieme con Alem si reca nello stabilimento del suo amante per distruggerne i macchinari. Inaspettatamente, però, i due amici scoprono un'enorme quantità d'eroina nascosta nella fabbrica. Il giorno dopo partono per la Puglia intenzionati a smerciare la droga per rifarsi una vita in un'isola greca.

 

TRACCIA TEMATICA

Davide si trova, privo di saldi riferimenti e di precise aspirazioni in un momento cruciale della propria vita, quello della fine dell'adolescenza e dell'inizio della giovinezza (simboleggiato dal superamento dell'esame di maturità). Con la vacanza-fuga nel Polesine intende lasciare una condizione esistenziale insoddisfacente e soffocante, cercando stimoli in un luogo carico di ricordi infantili e che sembra promettere una dimensione più a misura d'uomo.

L'impatto con il nuovo ambiente è però deludente: lo zio è duro e insensibile, Patrizia nasconde una doppia vita, i giovani del paese lo snobbano. Davide si sente sempre più estraneo ad un microcosmo che lo respinge e per questo finisce per legarsi ad Alem, un immigrato che coltiva il sogno di aprire un bar in un'isola greca. Facendosi coinvolgere dal progetto del ragazzo bosniaco Davide non fa che spostare ancor più lontano la meta utopica del proprio allontanamento da Torino.

La morte violenta di Alem (cui assiste in una specie di inebetita paralisi) segna il trauma decisivo della suo percorso iniziatico e ne accelera il processo di maturazione: Davide ritorna a Torino convinto della necessità di accettare realisticamente la collocazione che il destino gli ha riservato e deciso a ricominciare da dove era partito (il lavoro di lavamacchine). Gli extracomunitari che lo attorniano nel pullman sottolineano la precarietà della sua condizione, il suo essere comunque straniero pur nella propria terra, il suo dover ricostruirsi una vita.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Mazzacurati trasforma lo scenario del Polesine nel vero protagonista del film. Il regista assegna ai paesaggi, agli scorci, alle atmosfere, alle case, alle persone vibrazioni misteriose che immergono il racconto in una dimensione astratta e sfuggente. Lo sfondo che circonda Davide costruisce una trama che attrae e respinge nel contempo il ragazzo, irretito da un'ambiguità difficile da decifrare: in questo angolo di provincia, che la macchina da presa vuole esplorare nelle sue numerose possibilità, tutto sembra presentarsi con una duplice valenza, dietro una realtà se ne nasconde un'altra.

L'estate di Davide offre il meglio di sè proprio in questa capacità di esprimere gli stati d'animo più attraverso i silenzi, le atmosfere e le immagini che le azioni e i dialoghi. Lo stesso personaggio di Davide parla poco, si preferisce affidare al suo volto perennemente turbato ed imbronciato il compito di trasmettere il senso di un perplesso stupore di fronte al mondo.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia     L'ambiente del Polesine.