Frontiera

TITOLO ORIGINALE

The Border

REGIA

Tony Richardson

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Deric Wadhburn, Walon Green, David Freeman

FOTOGRAFIA

Ric Waite (colori)

MUSICA

Ry Cooder

INTERPRETI

Jack Nicholson, Valerie Perrine, Harvey Keitel

PRODUZIONE

Efer, Universal RKO

DURATA

105'

ORIGINE

USA, 1981

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Lamerica Leuropa Litalia

Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

Lungo il Rio Grande, tra il Messico e il Texas, ogni giorno ci sono centinaia di messicani che cercano di penetrare clandestinamente negli Stati Uniti. Charlie è un poliziotto che cerca di svolgere al meglio il proprio lavoro, circondato da colleghi corrotti in combutta con i trafficanti di droga e gli sfruttatori di manodopera. Ad una giovane donna messicana è stato sottratto dal perfido Manuel, confidente della polizia, il bambino di pochi mesi per venderlo ad una coppia americana. Charlie non avrà pace finché, lottando senza esclusione di colpi contro un ambiente ostile e minaccioso, non riuscirà a restituirlo alla madre.

 

TRACCIA TEMATICA

Charlie è l'unico personaggio del film dotato di senso morale. E' naturale, quindi, che viva con crescente disagio la diffusa depravazione che lo circonda e la stolida ambizione della moglie. Inquieto e tormentato di fronte alla realtà di sofferenza con cui si confronta quotidianamente, si lascia spesso vincere dall'impulso di attraversare la frontiera per esplorare l'inferno d’emarginazione e miseria in cui è sprofondata l'umanità che rappresenta l'altra faccia del continente americano.

Il suo trovarsi spesso in mezzo al guado del Rio Grande simboleggia la sua instabile condizione esistenziale, la fragilità di un'identità sfuggente (è stato sradicato dalla sua terra, non ha amici, il lavoro non lo soddisfa, non sopporta più una moglie frivola e svampita). Nella ricerca finale del bambino investe il suo bisogno di riscatto dal senso di colpa che lo opprime per essere stato lambito dalla corruzione.

Sullo sfondo la drammatica realtà dell'immigrazione clandestina negli USA, sfruttata da imprenditori senza scrupoli e da una malavita spietata e feroce.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film si sviluppa al meglio in tre direzioni: il tormentato itinerario morale ed umano di Charlie, reso assai bene dall'interpretazione di Nicholson che comunica con efficacia il senso della compressa e frustrante nevrosi vissuta dal suo personaggio, il dramma dell'immigrazione clandestina, reso con tonalità di cruda asprezza e il richiamo al genere western (le auto che sollevano polvere come i cavalli nel deserto arido, la sparatoria finale, i locali che ricordano i saloon) nella sua versione crepuscolare, quella più amara e malinconica, segnata dalla consapevolezza del prevalere dell’ingiustizia e della legge del più forte.

Meno convincente la parte dedicata alla vicenda del rapporto tra Charlie e la ragazza messicana, condotta in modo un po’ patetico e risolta con un esito consolatorio e rassicurante, ed alcune forzature di sceneggiatura, come la festa di inaugurazione per la piscina che vuole dimostrare una desolazione morale già ampiamente fatta affiorare, in modo più sobrio ed allusivo, per tutto il film.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia     A) L’immigrazione latino-americana negli Stati Uniti.

                      B) Il Texas.