Pleasantville

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Gary Ross

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Gary Ross

FOTOGRAFIA

John Lindley (bianconero-colori)

MUSICA

Randy Newman

MONTAGGIO

William Goldenberg

INTERPRETI

Tobey Maguire, Reese Witherspoon, Jeff Daniels, Joan Allen, William H. Macy

PRODUZIONE

Jon Kilik, Robert J. Degus, Steven Soderberg, Gary Ross per Larger Than Life prod.

DURATA

124'

ORIGINE

USA, 1998

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Soap-opera

Televisione/Mass-Media/Uomo e Società

 

TRAMA

Pleasantville è il titolo di una serie televisiva degli anni '50 ed è anche il nome del paesino dove è ambientata la vicenda. Ai nostri giorni David è un fanatico di questa soap-opera e si sta preparando ad affrontare un concorso a premi sull'argomento. Una sera uno strano riparatore di televisioni entra nella sua casa e con un telecomando magico proietta David e la sorella Jennifer nel mondo in bianconero di Pleasantville, dove si trovano a recitare i ruoli dei due figli della famiglia modello protagonista. Per il piccolo paese immaginario è l'inizio di una rivoluzione che ne sconvolgerà la falsa pace dorata.

 

TRACCIA TEMATICA

L'apparente armonia del mondo di Pleasantville (Pleasant in inglese significa amabile, piacevole) si basa sull'illusione che la chiave della felicità consista nella sicurezza garantita dalla tranquillizzante ripetitività di un'esistenza depurata da ogni passione e contrasto. A Pleasantville non piove mai, la temperatura è sempre a 25°, non esistono incendi, sesso, odio, violenza e i libri hanno le pagine bianche. Un paradiso virtuale al riparo da ogni contraddizione e turbamento che fa sognare l'ingenuo pubblico televisivo degli anni '50, che vede in questa zuccherosa soap-opera un modello ideale di perfezione cui aspirare. In questo senso Pleasantville rappresenta una critica al potere del media televisivo di convogliare la psicologia degli spettatori verso artificiosi ed improbabili stereotipi esistenziali (pensiamo solo, a questo proposito, al potere persuasivo dell' universo patinato della pubblicità).

Ma la riflessione è più ampia. Il bianconero (caratteristico della televisione di quegli anni) diventa nella strategia simbolica del film la figura del conformismo e del grigio appiattimento entro cui la vita di ciascuno di noi può essere ingabbiata e di contro il colore è il segno della salutare trasgressione introdotta dall'emergere degli istinti e della creatività individuale. Vivere, insomma, significa fare quotidianamente i conti i propri limiti e le proprie incertezze sul futuro, senza rifugiarsi in facili utopie. Inoltre la reazione contro la diversità che si scatena nel paesino si carica di espliciti riferimenti al razzismo (la persecuzione dei colorati) e al nazismo (il rogo dei libri), visti come effetti collaterali di un'acritica chiusura nelle proprie granitiche certezze.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Non c'è dubbio che l'idea vincente del film sia costituita dalla contrapposizione colore-bianconero e dalle invenzioni che da essa scaturiscono. Un dualismo vitale non solo per l'economia espressiva e simbolica del film, ma anche per i suggestivi esiti figurativi che permette. Inoltre Ross ha il merito di graduare con sapiente e misurato crescendo narrativo questa felice intuizione (dall'isolata apparizione di una rosa colorata all'ipervitaminizzato capitano della squadra di basket che ha appena scoperto l'amore al prevalere finale del colore che avvolge l'intera Pleasantville), irrorando il film di una gustosa e sagace ironia (i canestri falliti come segnale di una prima incrinatura, l'energia incendiaria della signora Parker che scopre la propria sessualità).

Peccato che questa leggerezza venga in parte inficiata dalla tentazione didascalica e predicatoria che aleggia qua e là e che raggiunge il culmine nella sequenza del processo e del dialogo finale di Bud con la madre piangente. La morale del film diventa troppo spiegata e incanalata, laddove una maggiore allusività non avrebbe guastato.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Italiano     I serial televisivi: soap-opere, telenovelas, ecc..

Lingua straniera: inglese     La vita quotidiana nell'America degli anni cinquanta.