Tiro al bersaglio
TITOLO ORIGINALE |
Shot Throught the Heart |
REGIA |
David Attwood |
SOGGETTO |
Basato sull’articolo Antisniper di John Falk |
SCENEGGIATURA |
Guy Hibbert |
FOTOGRAFIA |
Gabor Szabò (colori) |
MUSICA |
Edward Sheamur |
INTERPRETI |
Linus Roache, Vincent Perez, Lia Williams, Adam Kotz |
PRODUZIONE |
Alliance Communications, Company Pictures and Transatlantic Media Associates Production |
DURATA |
107’ |
ORIGINE |
Canadà/Gran Bretagna/Ungheria, 1998 |
REPERIBILITA' |
Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
I vicini di casa Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e società
Conflitti etnici Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Sarajevo, 1992. Vlado e Slavo, oltre ad essere due campioni nazionali del tiro al bersaglio, sono grandi amici, nonostante il primo sia mussulmano e il secondo serbo. Allo scoppio della guerra civile le due comunità cui i due amici appartengono iniziano a combattersi sanguinosamente. Slavo si arruola entusiasta nelle file serbe ed anche Vlado, che inizialmente aveva rifiutato l’idea dello scontro fra etnie, si vede costretto ad imbracciare il fucile per difendere la propria casa e la vita dei familiari. Alla fine il destino metterà i due amici l’uno di fronte all’altro.
TRACCIA TEMATICA
Sarajevo ha rappresentato per molto tempo un esempio di pacifica coesistenza fra etnie diverse. Per anni mussulmani, croati e serbi hanno vissuto a stretto contatto, sposandosi fra di loro e coltivando rapporti di amicizia. L’inizio del film sottolinea questa atmosfera di fraterna convivenza, proponendo immagini di serena vita quotidiana di una comunità che sembra voler unicamente vivere in pace.
Lo scoppio della guerra nel 1992 ha frantumato questo equilibrio, portando l’odio e la divisione all’interno dello stesso quartiere, condominio e, a volte, della stessa famiglia. Una tragedia tanto più assurda e insensata quanto più inaspettata e incontrollabile.
Vlado, che pur rappresenta le istanze della ragionevolezza e del buonsenso, non può a fare a meno di essere coinvolto suo malgrado nei combattimenti, mentre il suo amico Slavo aderisce con convinzione al richiamo dell’appartenenza etnica, che si illude di poter mantenere separata dalla dimensione affettiva salvando il miglior amico e la sua famiglia. Quando, però, il demone perverso dell’odio etnico finisce per prevalere esso travolge tutto in un baratro di morte e distruzione.
VALUTAZIONE CRITICA
Tiro al bersaglio (girato a Sarajevo pochi anni dopo la fine della guerra e ispirato ad una storia vera) ha il merito di trattare il tema della guerra civile yugoslava dall’interno della comunità interetnica di Sarajevo, penetrando nel profondo delle lacerazioni che il conflitto ha prodotto. Il film non si occupa delle grande storia, ma delle conseguenze che il conflitto provoca sulla vita quotidiana e la sfera umana e psicologica di chi ne è coinvolto, focalizzandosi con incisiva progressione drammatica sulle contrapposizioni che si scavano tra persone sino al giorno prima legate da solidi vincoli d’amore e d’amicizia.
Tiro al bersaglio riesce, inoltre, a inserire con efficacia l’ambito individuale e privato nel dramma collettivo della città bosniaca: pensiamo alle agghiaccianti immagini dell’ospedale e alla intensa sequenza finale del cimitero della città, le cui dimensioni vanno lievitando progressivamente sotto i nostri occhi a darci l’idea delle immani dimensioni della tragedia che si sta consumando.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La guerra civile Yugoslava e la fine della Federazione di Yugoslavia.
B) La guerra di Bosnia con particolare riferimento alla città di Sarajevo.
Geografia La città di Sarajevo e la composizione etnica della Bosnia.