Vesna va veloce
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Umberto Contarello,Carlo Mazzacurati, Sandro Petraglia, Claudio Piersanti, Stefano Rulli |
FOTOGRAFIA |
Alessandro Pesci (colori) |
MUSICA |
Jan Garbarek |
MONTAGGIO |
Mirco Garrone |
INTERPRETI |
Teresa Zajickova, Antonio Albanese, Silvio Orlando, Roberto Citran, Ivano Marescotti, Marco Messeri, Antonio Catania |
PRODUZIONE |
Cecchi Gori Group, Tiger Cinematografica |
DURATA |
92' |
ORIGINE |
Italia, 1996 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Lamerica Leuropa Litalia Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società |
TRAMA
Vesna, ventenne della Repubblica Ceca, giunge a Trieste con un gruppo di connazionali in gita turistica. Quando la comitiva riparte Vesna non c'è: ha deciso di rimanere in Italia a tentare l'avventura. Inizia l'attività di prostituta sulla riviera romagnola, ma, priva di un protettore, una sera viene aggredita dalla malavita e accoltellata. La soccorre Antonio, un muratore immigrato a Rimini, che la ospita nella sua abitazione: tra i due nasce un tenero affetto, che però non riesce a trasformarsi in vero amore. La situazione precipita allorché la polizia scopre che Vesna è priva del regolare permesso di soggiorno e quindi passibile di rimpatrio.
TRACCIA TEMATICA
La caduta delle frontiere dopo il crollo dei regimi dell'est ha alimentato nelle popolazioni dell'Europa orientale la speranza di accedere a migliori condizioni di vita con l'emigrazione nei paesi occidentali, il cui benessere e consumismo viene spesso mitizzato. Vesna incarna quest'ansia di una vita migliore in modo estremo e irragionevole e finisce per simboleggiare il drammatico fallimento di tanti emigrati. Costretta ad una mortificante marginalità, pur di non prendere atto della dissoluzione del suo sogno, illude i familiari con lettere in cui vanta la realizzazione del progetto di passaggio ad uno status superiore.
La sua solitudine si incontra con quella di Antonio, uno straniero in patria, un senza luogo come lei, maggiormente a proprio agio con gli extracomunitari che con i connazionali. In lui si manifesta un bisogno di accedere alla dimensione della stabilità affettiva e della solidità dei legami (non a caso fa di mestiere il muratore), che non è condiviso da Vesna, incapace di superare il trauma del distacco dalla propria terra e della distanza nei confronti di un mondo che avverte ostile. Tra i due prevale un'insuperabile incomunicabilità.
La corsa finale di Vesna può essere intesa o come una trasfigurazione purificatrice dopo la morte o come una metafora del suo destino di eterna fuggiasca.
VALUTAZIONE CRITICA
Mazzacurati si dimostra più attento allo scavo dei personaggi che allo sviluppo narrativo, piuttosto frenato e diluito (se si escludono alcune scene-madri, come l'accoltellamento di Vesna), e cerca di comunicare il loro disagio interiore e la loro difficoltà a porsi in sintonia con la realtà non tanto attraverso i dialoghi (rarefatti e brevi), quanto con l'insistito soffermarsi sul senso di estraneità all'ambiente circostante trasmesso con malinconiche e tese espressioni dei volti.
Il regista lavora poi sulla disseminazione lungo il tracciato narrativo di segnali anticipatori del drammatico scacco subito da Vesna: gli investimenti dell'immigrato slavo e del vitello (Vesna come vittima sacrificale?) e l'insistenza sulla presenza del mare (che si erge sin dall'inizio di fronte alla protagonista), che suggerisce l'idea di un limite estremo e invalicabile, dell'impossibilità di spingersi oltre nella ricerca del proprio riscatto, della fine dell'illusione.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Educazione civica-Diritto A) Il fenomeno dell'immigrazione extracomunitaria in Italia.
B) La legislazione italiana relativa all'immigrazione extracomunitaria.
Geografia La Repubblica Ceca.