La vita sognata degli angeli
TITOLO ORIGINALE |
La vie revée des anges |
REGIA |
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SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Erick Zonca, Roger Bohbot |
FOTOGRAFIA |
Agnès Godard (colori) |
MUSICA |
Yann Thiersen |
MONTAGGIO |
Yannick Kergoat |
INTERPRETI |
Elodie Bouchez, Natacha Régnier |
PRODUZIONE |
Francois Marquis per Bagheera/Diaphana/France3 Cinéma |
DURATA |
113' |
ORIGINE |
Francia, 1988 |
REPERIBILITA' |
Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
L'età acerba Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società Amici per la pelle Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRAMA
Isa, una ragazza senza fissa dimora che gira la Francia con un sacco a pelo, arriva a Lilla e fa la conoscenza di Marie, con la quale va a vivere nell'appartamento di una donna morta in un incidente, la cui figlia, Sandrine, è in coma all'ospedale. Mentre Isa va a trovare quotidianamente Sandrine priva di conoscenza, Marie intreccia una tormentata relazione con il ricco Chriss, proprietario di un locale di lusso. Questo rapporto mette in crisi l'amicizia fra le due ragazze e Isa decide di lasciare la casa proprio nel momento in cui Marie, disperata per l'abbandono di Chriss, si getta dalla finestra.
TRACCIA TEMATICA
Isa e Marie vivono in modo differente un identico stato di marginalità e disagio: la prima è solare e vitale, aperta alla vita e alle relazioni, ansiosa di nuove esperienze e per questo istintivamente nomadica, la seconda è cupa e introversa, ribelle e insofferente, astiosa verso un benessere borghese che detesta perché non lo possiede, gelosa della propria nicchia di isolamento e quindi stanziale.
Isa non cerca l'amore (rifiuta legami sentimentali, il suo aspetto fisico ha un che di asessuato, potrebbe essere anche un maschio), ma un rapporto d'amicizia che le faccia superare la solitudine, un radicamento che renda meno volatile la sua identità (si appropria quasi della vita di Sandrine attraverso il suo diario), Marie, invece, contro ogni evidenza intravede nell'amore impossibile con il fatuo Chriss la possibilità di un riscatto sociale, il suo suicidio non è che la logica conseguenza di una vocazione all'annullamento di sé, che fin dall'inizio la caratterizza.
Il pessimista finale ci mostra Isa tornata al punto di partenza, alle prese con un lavoro ripetitivo e alienante, la macchina da presa si sposta e ci mostra i volti di altre operaie: quante Isa e Marie ci sono tra loro?
VALUTAZIONE CRITICA
Zonca mette lo spettatore a ridosso delle due protagoniste sia narrativamente (siamo focalizzati internamente su di loro), sia visivamente (le seguiamo alle spalle nei loro movimenti e penetriamo nei loro volti con prolungati primi e primissimi piani), facendoci scorrere davanti tramite il loro sguardo un paesaggio urbano ed umano, reso con una fotografia sporca e realistica, che porta in sé i segni delle divisioni sociali (i borghesi che entrano al locale notturno, Chriss che porta Marie in un albergo a quattro stelle, il disprezzo per lei della ragazza altolocata, ecc..) e della precarietà (lavori instabili, famiglie distrutte, abitazioni provvisorie, ecc..).
Le due attrici protagoniste sono bravissime nel reggere l'insistita centralità che assumono nell'inquadratura, esibendo una straordinaria capacità di aderire ai loro personaggi attraverso l'intensità delle loro espressioni: cangiante e intensa Bouchez-Isa, angosciosa e spersa Régnier-Marie.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Geografia La città di Lilla e il nord della Francia.