La mia regina
TITOLO ORIGINALE |
Mrs Brown |
REGIA |
|
SOGGETTO |
George Rosie |
SCENEGGIATURA |
Jeremy Brock |
FOTOGRAFIA |
Richard Greatrex (colori) |
MUSICA |
Stephen Warbeck |
MONTAGGIO |
Robin Sales |
INTERPRETI |
Judi Dench, Billy Connolly |
PRODUZIONE |
Sarah Curtis per Ecosse |
DURATA |
102’ |
ORIGINE |
Gran Bretagna, 1997 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Teste coronate Ottocento/Cinema e Storia |
TRAMA
Gran Bretagna, seconda metà dell’Ottocento. Nel 1864 la regina Vittoria, che attraversa un periodo di depressione a causa della scomparsa del marito Albert, decide di far entrare nella cerchia di corte lo scozzese John Brown, che fu fedele stalliere del marito. L’uomo, con i suoi modi schietti e immediati, riesce ad influire positivamente sull’umore della sovrana, inducendola ad uscire dalla propria passività per riassaporare il gusto della vita. Tale è l’influsso che lo stalliere riesce ad esercitare sulla regina, che il loro rapporto di amicizia dà adito a diffusi pettegolezzi che addolorano entrambi, inducendo in più occasioni Brown a meditare la rottura del legame. Nonostante le difficoltà, egli rimarrà sino alla morte a fianco della regina, che lo assisterà affranta durante l’agonia.
TRACCIA TEMATICA
Il rapporto fra la regina Vittoria e John Brown assume un carattere molto particolare, situandosi a metà strada fra il legame coniugale (con malignità, ma non senza un qualche elemento di verità, la sovrana viene soprannominata dai cortigiani Mrs Brown) e l’amicizia fondata sulla reciproca stima e su un solido rispetto. Nel clima di ossequioso servilismo della corte, Brown rappresenta per la regina una delle poche persone che le ispirano una fiducia e una sicurezza quasi totale. Con la sua franca spontaneità e la sua rude immediatezza, lo stalliere scozzese riesce a parlare direttamente al cuore della donna, facendone emergere la dimensione più umana e rivitalizzandone le energie assopite dal dolore provato per la morte del marito.La mia regina costituisce anche una riflessione sul rapporto sovrano-servitore e sulla natura ambigua e complessa che a volte tende ad assumere, sino a rendere bidirezionale la dinamica di sottomissione (la regina è sovente condizionata dallo stalliere, subendone la forte personalità), ma anche un’ulteriore esemplificazione dell’eterno conflitto tra ragion di Stato e sentimenti (l’inconciliabilità tra gli obblighi e le rinunce insite nella gestione del potere e la sfera dei sentimenti e degli affetti).
VALUTAZIONE CRITICA
Una delle grandi passioni del Cinema britannico è rappresentata dalle biografie dei reali, specie se in esse si concede un ampio spazio al versante privato della loro immagine, andando ad esplorare quel patrimonio di memorialistica, aneddoti, retroscena, pettegolezzi, ecc…che nel corso degli anni si è andato sedimentando a fianco della storiografia. I sovrani (e più in generale i grandi della Storia) vengono così calati dal loro piedistallo e, perdendo quell’aurea di mitica impenetrabilità di cui spesso si ammantano, ci vengono mostrati da vicino, anche nei risvolti più intimi della loro personalità e della loro esistenza quotidiana.La mia regina assolve con dignità e scrupolo a questo intento, restituendoci in una chiave insolita un monumento nazionale come la regina Vittoria. Lungi dal pervenire ad esiti di spiccata originalità e muovendosi nell’alveo di uno schema narrativo assai consolidato ed ovvio (la diffidenza iniziale-il suo superamento-il consolidarsi del rapporto-la crisi-la riaffermazione finale), Madden ci offre una ricostruzione ambientale accurata e precisa nelle scenografie ed efficace nel tratteggio dei personaggi secondari (pensiamo al gustoso ritratto del ministro Disraeli).
Il disegno espressivo che sembra prevalere risulta incentrato sulla contrapposizione fra l’atmosfera cupa e claustrofobica degli interni (luoghi dell’invidia e della maldicenza) e i suggestivi paesaggi della campagna inglese (spazio di chiara valenza liberatoria), ben valorizzata da una preziosa fotografia.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La regina Vittoria.B) La Gran Bretagna nell’età vittoriana.