Il muro di gomma
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Andrea Purgatori |
FOTOGRAFIA |
Mauro Marchetti (colore) |
MUSICA |
Francesco De Gregori |
MONTAGGIO |
Claudio Di Mauro |
INTERPRETI |
Corso Salani, Angela Finocchiaro, Ivo Garrani |
PRODUZIONE |
Maurizio Tedesco, Mario e Vittorio Cecchi Gori per Trio Cinema e Televisione |
DURATA |
120' |
ORIGINE |
Italia, 1991 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Momenti di un secolo italiano Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Il film è la storia dell'indagine condotta da un giornalista del Corriere della sera sulla sciagura di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980. Parallelamente all'inchiesta ufficiale il giornalista porta avanti per ben dieci anni le sue ricerche personali. Da esse emerge che la versione ufficiale è priva di credibilità e che è stata concordata per nascondere le gravi responsabilità dell'aeronautica militare del nostro paese e forse di paesi alleati, sulle quali a tuttoggi non si è riusciti a fare completa ed esauriente chiarezza.
TRACCIA TEMATICA
Il titolo del film allude all'omertà di Stato che, in base a quanto si evince dall'inchiesta giornalistica condotta dal protagonista, avrebbe coperto per anni le vere responsabilità della strage di Ustica. Il DC 9 non sarebbe caduto a causa di un cedimento strutturale e tantomeno di una bomba (era partito da Bologna con due ore di ritardo!), ma perché abbattuto per sbaglio da un missile di un aereo della Nato, impegnato in un'esercitazione o in un combattimento con uno o più aerei di incerta nazionalità (forse libica). Nel corso degli anni successivi la nostra aeronautica militare e i servizi segreti (italiani e dei paesi alleati) si sarebbero impegnati a nascondere le vere cause della sciagura tentando in vario modo di depistare le indagini e opponendo bugie, reticenze e rifiuti a collaborare nei confronti della magistratura inquirente. L'incriminazione di alcuni esponenti delle alte gerarchie militari con l'accusa di aver nascosto la verità avverrà negli anni successivi l'uscita del film.Il muro di gomma è anche un riconoscimento dell'importante ruolo che la stampa può (e dovrebbe) assolvere in un paese democratico, soprattutto qualora le istituzioni si mostrino latitanti o poco sollecite, se non addirittura complici. Il giornalista che nella realtà ha condotto l'inchiesta è Andrea Purgatori, che ha partecipato alla sceneggiatura del film.
VALUTAZIONE CRITICA
L'esigenza di costruire un cosiddetto film-inchiesta, rigidamente scandito sulla successione di eventi che mostrano la progressione delle indagini e il comporsi, tassello dopo tassello, di un inquietante mosaico di occultamenti e depistaggi, riduce la possibilità di invenzioni registiche, schiacciando inevitabilmente il film sulla cronaca.Ciononostante Risi riesce ad inserire nel percorso obbligato della sua pellicola-denuncia alcune felici intuizioni metaforiche: il giornalista Rocco è spesso impegnato ad inseguire, correndo o quasi, i suoi interlocutori (prevalentemente militari) per sottolineare quanto la verità sia sfuggente e vada continuamente rincorsa, le architetture fredde e retoriche del Palazzo di Giustizia di Roma alludono alla distanza delle istituzioni, al loro imperturbabile immobilismo di fronte all'esigenza di verità dell'opinione pubblica, i generali che durante un pranzo al ristorante cantano in coro il Nessun dorma della Turandot con il celebre passaggio Ma il mio mistero è chiuso in me…, che sembra un suggello ironico-sarcastico quanto mai adeguato di un film che indaga su uno dei tanti enigmi irrisolti (e crimini impuniti) della vita nazionale.
Ma su tutto emerge e si impone, per la forte emozione che suscita, l'incipit con l'elenco dei nomi delle vittime della tragedia di Ustica: uno dei momenti più intensi del Cinema italiano di impegno civile del dopoguerra.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La tragedia di Ustica.B) Le vicende dell'istruttoria negli anni successivi l'uscita del film.
C) Le altre stragi impunite della storia nazionale.