Padre Daens

TITOLO ORIGINALE

Daens

REGIA

Stijn Coninx

SOGGETTO

Dal romanzo Pietr Daens di Louis Paul Boon

SCENEGGIATURA

Claude Steenman

FOTOGRAFIA

Walther van den Ende (colore)

MUSICA

Dork Brosse

MONTAGGIO

Ludo Troch

INTERPRETI

Jan Decleir, Gérard Desarthe, Antje Boeck, Michael Pas, Johan Leysen

PRODUZIONE

Dirk Impens per Favourite Films (Bruxelles), Films Dérivès (Liége). Titane (Paris), Shooting Star Film Company (Amsterdam)

DURATA

138'

ORIGINE

Belgio, 1992

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Questione sociale

Ottocento/Cinema e storia

 

TRAMA

Belgio, fine Ottocento. Nel 1888 padre Daens (figura realmente esistita) torna nel suo paese natale Aalst, importante centro dell'industria tessile. Di fronte alle miserabili condizioni di vita degli operai, in gran parte donne e bambini, e allo spietato sfruttamento cui sono sottoposti da parte di un padronato chiuso ad ogni cambiamento, padre Daens prende decisamente posizione a favore delle classi subalterne e delle loro rivendicazioni. Quando, nel 1892, viene concesso il suffragio universale, Daens fonda il Partito Popolare Cristiano, alternativo sia al conservatorismo del tradizionale Partito Cattolico, sia al Partito socialista, e si presenta alle elezioni ottenendo un seggio al Parlamento di Bruxelles, grazie al massiccio sostegno della popolazione di Aalst. Sconfessato dal Papa e dalla Chiesa ufficiale, lascia la guida del movimento cattolico e si ritira in convento, dove muore nel 1907

 

TRACCIA TEMATICA

Il film traccia con scrupoloso e attento realismo una descrizione delle tremende condizioni di vita delle masse operaie nel Belgio di fine secolo (ma negli altri paesi europei la situazione non era molto differente): in fabbrica subiscono uno sfruttamento disumano che si accanisce contro i più deboli, donne e bambini, e fuori conducono un'esistenza degradata e degradante, ammucchiate in miseri e malsani tuguri. Dall'altra parte ci sono un padronato gretto e reazionario, che concepisce la religione come strumento di controllo sociale, e classi dirigenti distanti e insensibili, che negano il suffragio universale e usano il bilinguismo come mezzo di potere.

E' in questo contesto di ingiustizia che padre Daens matura la convinzione che è suo preciso dovere di cristiano e sacerdote intervenire a favore dei diseredati, contrapponendo al rigido conservatorismo sociale delle gerarchie cattoliche un'interpretazione progressista e democratica del messaggio evangelico. La contemporanea pubblicazione dell'enciclica papale Rerum Novarum (che parla di giusto salario per gli operai e condanna l'egoismo padronale) sembra dargli ragione. Il Partito Popolare Cristiano fondato da Padre Daens nasce per superare la contiguità della Chiesa cattolica alla classe borghese e per offrire al proletariato un'alternativa rispetto al Socialismo.

Il prevalere in seno ai vertici della Chiesa di una posizione di sostanziale subalternità ai ceti dominanti, con relativo spegnersi delle speranze di rinnovamento suscitate dalla Rerum Novarum, e il ricorso padronale all'intimidazione violenza (la distruzione della tipografia della famiglia Daens) inducono Daens a rinunciare all'impegno politico a favore dei diseredati.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Girato con un notevole impegno finanziario, Padre Daens ha, innanzittutto, il non piccolo merito di offrire allo spettatore un quadro della condizione operaia di fine Ottocento di grande efficacia, ricostruendo con scrupolo filologico e antropologico gli scenari della fabbrica (già l'incipit del film immerge in questa dimensione di pesante sfruttamento quotidiano) e dei quartieri proletari, a cui contrappone le lussuose abitazioni della borghesia di Aalst e la severa e fredda classicità dell'anticamera vaticana, dove Daens subisce l'umiliazione di un'interminabile attesa di un incontro con il Papa che non avrà luogo.

I difetti di didascalismo e schematismo (piuttosto inevitabili in un film programmaticamente celebrativo come questo) vengono assorbiti da una narrazione solida e avvincente da cui emergono numerose sequenze di rilievo, che fanno vibrare le corde dell'emozione: tra queste ricordiamo il sopralluogo in fabbrica della commissione d'indagine governativa, per la tensione psicologica che riesce a creare, il corteo funebre che attraversa il paese con il cadavere del bambino morto sul lavoro, per il respiro epico, il discorso di Padre Daens che suscita la stizzita indignazione della borghesia di Aalst, per il grande impatto emotivo che lo caratterizza, la mesta malinconia della scena finale nel cimitero del paese.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) Il Belgio alla fine dell'Ottocento.

B) La condizione del proletariato nell'Europa di fine Ottocento.

C) La figura storica di Padre Daens e il cattolicesimo sociale e democratico in Belgio e in Europa.

D) L'enciclica papale Rerum Novarum.

Lingua Straniera: francese         La situazione di bilinguismo in Belgio.