The Day After
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Nicholas Meyer |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Edward Hume |
FOTOGRAFIA |
Cayne Rescher (colore) |
MUSICA |
David Raskin, Virgil Thomson |
MONTAGGIO |
William Paul Dornisch, Robert Florio |
INTERPRETI |
Jason Robards, Jobeth Williams, Steven Guttenberg, John Lithgow |
PRODUZIONE |
ABC Motion Pictures |
DURATA |
125' |
ORIGINE |
USA, 1983 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Guerra Fredda, terrore nucleare, Maccartismo Novecento/Cinema e Storia
Mettete dei fiori nei vostri cannoni Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società |
TRAMA
Lawrence, Kansas, primi anni Ottanta. Il chirurgo Russel Oakes trascorre la sua normale giornata di lavoro, tra casi urgenti e problemi familiari, sullo sfondo di una tranquilla cittadina di provincia. Intanto la radio trasmette preoccupanti notizie di tensioni politiche in Europa fra Unione Sovietica e paesi occidentali. Lo scoppio di una bomba nucleare sorprende gli abitanti del paese impegnati nelle loro occupazioni quotidiane. I morti sono moltissimi e il dottor Oakes, che è scampato all'urto devastante dell'esplosione, si reca all'ospedale per assistere i feriti, mentre in un paesaggio desolato i sopravvissuti vagano inebetiti fra distruzioni e sciacalli. Quando Oakes ritorna alla sua casa scopre che è un mucchio di macerie.
TRACCIA TEMATICA
Il film si divide in due parti: la prima ci mostra scene di vita quotidiana della classe media, in modo che lo spettatore possa identificarsi in questi personaggi per molti aspetti simili a lui, la seconda, invece, è dedicata al giorno dopo e ci mostra i tragici effetti dell’esplosione nucleare per indurre il pubblico a riflettere sulle conseguenze di un conflitto atomico (la scritta finale, anzi, avverte che ciò che il film mostra è una versione attenuata rispetto ai reali disastri prodotti da questa funesta eventualità).Nel desolato panorama finale di distruzione la nascita di un bambino e l’abbraccio spontaneo di due uomini affranti e disperati costituiscono i timidi segnali di speranza che la vita possa riprendere nonostante tutto.
Girato all’inizio degli anni Ottanta, in un momento in cui la tensione internazionale era salita a causa di un nuovo dispiegamento di missili nucleari in Europa ed era entrata in crisi la fase di dialogo e distensione dei decenni precedenti, il film rispecchia il riemergere di una psicosi collettiva da incubo nucleare che sembrava essersi fermata agli anni Cinquanta.
VALUTAZIONE CRITICA
The Day After è stato il grande avvenimento televisivo americano del 1983 e solo il grande successo riportato sul piccolo schermo ha determinato il trasferimento in pellicola e la sua diffusione in gran parte del mondo come film-evento (di quelli, insomma, destinati a fare discutere e suscitare il dibattito)Più che ai meriti intrinseci, che non sono molti, ricalcando il film senza molta inventiva uno schema narrativo mutuato dal genere catastrofico (cui va inserito a pieno titolo), The Day After deve la buona accoglienza di pubblico al fatto di essere stato il prodotto giusto al momento giusto, di essere cioè intervenuto a visualizzare un’ossessione rinascente nell’opinione pubblica dopo anni di relativa rimozione.
Ciò non toglie che la pellicola abbia dei momenti di indubbia efficacia, come la sequenza apocalittica dell’esplosione con i funghi atomici che si stagliano nel cielo azzurro e le immagini agghiaccianti dei sopravvissuti che si aggirano come fantasmi in un paesaggio sconvolto.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia La Seconda Guerra Fredda all’inizio degli anni Ottanta.Scienze Le conseguenze sugli uomini e il territorio di un’esplosione nucleare.