Billy Elliot

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Stephen Daldry

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Lee Hall

FOTOGRAFIA

Brian Tufano (colore)

MUSICA

Stephen Warbeck

MONTAGGIO

John Wilson

INTERPRETI

Jamie Bell, Julie Waltres, Jamie Draven, Gary Lewis

PRODUZIONE

Greg Brenman, Jonathan Finn per Tiger Aspect/Working Title Films/WT2/Arts Council of England/Bbc/Studio Canal+

DURATA

110’

ORIGINE

Gran Bretagna-Francia, 2000

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Ballando Ballando

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Individuo e Società

 

TRAMA

 Contea di Durham, nord Inghilterra, 1984. L’undicenne Billy Elliot, orfano di madre, vive con il padre, il fratello e la nonna in un quartiere operaio vicino alle miniere di carbone. Avviato dal padre al pugilato, frequenta la palestra della città, ma ad un certo punto viene attratto dalla danza classica. Seguito con attenzione dalla maestra che crede in lui e sfidando l’opposizione della famiglia, Billy si dedica completamente alla sua nuova passione fino a convincere il padre ad accettare di  fargli tentare l’esame per l’ammissione alla Royal Dance Accademy.  

 

TRACCIA TEMATICA

L’ambiente che fa da sfondo alla vicenda di Billy Elliot è quello di un centro minerario degli anni Ottanta segnato dalla politica di deindustrializzazione della signora Thatcher, che portò alla liquidazione del settore carbonifero britannico con tanto di dramma umano legato al dilagare della disoccupazione. Si tratta di un contesto sociale degradato e incattivito dalla crisi che sta subendo e che proprio per questo sembra attaccarsi ancora di più alle poche certezze rimaste, a cominciare da una distorta concezione maschilista secondo cui la virilità e una salda identità sessuale si esprimono attraverso la pratica di sport di forza come il pugilato.

La passione di Billy per la danza si carica quindi anche di una precisa connotazione di rifiuto nei confronti del mondo che lo circonda e in particolare del futuro di squallida e stentata esistenza che sembra incombere su di lui. La finale accettazione da parte del padre della vocazione del figlio assume il carattere dell’acquisita consapevolezza che solo sfuggendo al destino della miniera e della provincia angusta e meschina Billy potrà costruirsi una vita migliore. 

 

VALUTAZIONE CRITICA

Billy Elliot abbina due differenti filoni narrativi: da una parte il dramma sociale realista incentrato sui problemi della crisi economica nell’Inghilterra degli anni Ottanta e sulle pesanti conseguenze che essa determinò sulle condizioni della classe operaia (sottolineate con efficacia negli squarci di desolazione umana e ambientale che il film ci mostra), dall’altra il percorso di formazione del protagonista, che secondo uno schema di sapore fiabesco riesce a coronare il suo sogno (chiara allusione fiabesca appare il finale travestimento scenico di Billy: il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno).

A questi luoghi narrativi se ne affiancano altri, non meno consolidati dalla tradizione, come quello del rapporto conflittuale padre-figlio (il figlio non vuole seguire le orme del padre e nemmeno ne condivide la mentalità) e maestro-allievo (il maestro vuole realizzare le proprie aspirazioni frustrate tramite un discepolo promettente capace di affermarsi), senza dimenticare gli affondi nel genere musical (fra i più suggestivi e trascinanti del film).

Non sempre la pellicola riesce ad armonizzare con equilibrio i tanti (troppi?) percorsi narrativi che attiva, rischiando spesso l’incomunicabilità fra registri troppo differenti e la mancanza di approfondimento di situazioni e personaggi. Nel complesso, tuttavia, Billy Elliot risulta un film piacevole, ben diretto (brillante il montaggio) e ben recitato (a volte non servono i grandi attori, ma la capacità di trovare volti credibili per il ruolo che devono interpretare), un prodotto medio che trova la chiave del successo (ottima l’accoglienza del pubblico) soprattutto nella capacità di offrire agli spettatori una storia dal chiaro senso morale e dei personaggi in cui identificarsi.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                  A) Gli anni Ottanta in Gran Bretagna

                                             B) La politica della Signora Tatcher

Geografia economica          L’industria mineraria inglese

Educazione musicale           La danza classica