Swing Kids-Giovani ribelli

TITOLO ORIGINALE

Swing Kids

REGIA Thomas Carter

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Jonathan Marc Feldman

FOTOGRAFIA

Jerzy Zielinski (colori)

MUSICA

James Corner

MONTAGGIO

Michael R. Miller

INTERPRETI

Robert Sean Leonard, Christian Bale, Frank Whaley, Barbara Hershey, Kenneth Branagh (non omologato nel cast)

PRODUZIONE

John Bard Manelius e Mark Gordon per Hollywood Pictures

DURATA

114’

ORIGINE

USA, 1993

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE Biennio-Triennio

PERCORSI

Nazismo

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Amburgo, 1939. Nel pieno del nazismo imperversante e nell’imminenza della guerra tre giovani tedeschi si rifiutano di far parte dell’Hitlerjugend e coltivano la passione per la musica da ballo americana, trascorrendo le serate al Café Bismark. Guardati con sospetto dalle autorità, i tre amici stentano sempre di più a mantenersi fedeli ai propri gusti e al loro ingenuo ribellismo e uno dopo l’altro finiscono per essere stritolati dalla spietata macchina repressiva del regime.

 

TRACCIA TEMATICA

Quella dei tre giovani ribelli del film non può essere considerata come una e vera propria opposizione politica al nazismo, ma certamente gli atteggiamenti, il vestiario e le musiche che essi sbandierano con quasi irresponsabile spavalderia contraddicono nettamente la cultura di cui il regime hitleriano si nutre e il paradigma ideale giovanile che esso propaganda.

La mancanza di consapevolezza politica (trattandosi di adolescenti cresciuti sotto il totalitarismo non può essere altrimenti) e la suggestionabilità tipica dell’età (la pressione manipolatoria e persuasiva allestita nei loro confronti è massiccia) li spingono ad aderire al nazismo e ad entrare nell’Hitlerjugend (con fanatico entusiasmo Thomas, quasi con fatalistica rassegnazione Peter) oppure a farsi comprensibilmente travolgere da un destino avvertito ormai come inesorabilmente avverso (l’ebreo Arvid).

In un certo senso si può considerare Giovani ribelli come una specie di romanzo di formazione nel quale la fine della giovinezza e l’approdo all’età adulta coincidono con la scoperta dell’orrore presente nella realtà e nella storia.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Giovani ribelli è un film lodevole negli intenti di denuncia dell’oppressione nazista, certamente originale (quasi mai il Cinema si era occupato degli anni trenta in Germania da questa ottica così particolare), in grado di pervenire anche a momenti di intensa drammaticità (pensiamo soltanto alla macabra scoperta di Peter, quando apre una delle cassette che stava consegnando alle vedove degli oppositori), capace anche di coinvolgere lo spettatore sul piano emotivo (la sequenza finale su tutte le altre), ma irrimediabilmente afflitto da un senso di artificiosità ed improbabilità. La ricostruzione d’epoca risulta approssimativa, le psicologie affrettatamente ritagliate (il passaggio dal jazz al nazismo e viceversa non sempre appare ben motivato), i giovani protagonisti sembrano forse un po’ troppo vicini ai comportamenti e alla mentalità dei giorni nostri, la sceneggiatura risente di una certa tendenza alla ripetitività e alla ridondanza e il film dura decisamente troppo in relazione al fatto che ancor prima della metà ha già espresso quasi tutte le sue potenzialità narrative e morali.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                              A) Il nazismo

                                        B) Lo sterminio degli ebrei

Educazione musicale      Il jazz, lo swing e le altre musiche e canzoni americane del film