Il Club degli imperatori
TITOLO ORIGINALE | The Emperor's Club |
REGIA | Michael Hoffman |
SOGGETTO |
Dal racconto di Ethan Canin The Palace Thief |
SCENEGGIATURA |
Neil Tolkin |
FOTOGRAFIA |
Lajos Koltaj (colori) |
MUSICA |
James Newton Howard |
MONTAGGIO |
Harvey Rosenstock |
INTERPRETI |
Kevin Kline, Emile Hirsch, Embeth Davidtz, Rob Morrow, Harris Yulin |
PRODUZIONE |
Marc Abraham, Andrew S. Karsch per Beacon Pictures/Sidney Kimmel Entertainment/ Liveplanet/Longfellow Pictures/Horsepower Films/Fine LineFeatures/Universal Pictures |
DURATA |
109’ |
ORIGINE |
Stati Uniti, 2002 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Sui banchi di scuola Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Individuo e Società |
TRAMA
1972. William Hundert, insegnante di storia antica nell’esclusivo Istituto St. Benedict, si trova alle prese con Bell, figlio di un ricco senatore, un alunno che si mostra insofferente di ogni disciplina e diventa ben presto un trascinatore in negativo per i suoi compagni. William cerca di praticare una strategia di conquista del ragazzo ribelle facendo sì che possa arrivare all’ambita finale della gara di erudizione storica della scuola, ma si accorge che nel corso della sfida Bell ha barato.
Nostri giorni. William è convocato insieme agli altri alunni del 1972 in una lussuosa villa da Bell per ripetere la gara di tanti anni prima.
Il professor William Hundert incarna e diffonde una concezione della storia antica perfettamente adeguata all’idea che di essa ha voluto trasmettere l’establishment statunitense per fornire di un nobile antecedente la propria politica interna e estera. Roma e Atene antiche come scenari di virtù civiche e democratiche che hanno poi trovato la loro sintesi nella Costituzione americana e la loro incarnazione nei più grandi statisti del paese. Non a caso il St. Benedict è una scuola d’élite, finalizzata alla formazione della futura classe dirigente del paese, e il professor William crede fermamente e orgogliosamente a questo ruolo altamente educativo della materia che insegna.
Bell, invece, esprime la spregiudicatezza e l’immoralità di una ricca borghesia che, se anche può aver momentaneamente flirtato con il ribellismo sessantottino, alla fine ha pienamente sposato il cinico arrivismo e la mancanza di scrupoli dei padri: è il senatore Bell che ha veramente plasmato il figlio e non, come si era ingenuamente illuso, l’idealista professor Hundert.
Resta, poi, motivo di dibattito storiografico stabilire se l’immagine edificante della antica storia greco-romana trasmessa da Hundert sia credibile oppure se gli uomini di potere di quel tempo non differissero granché dagli attuali.
La cosa migliore del film è offerta dal conflitto tra due mentalità opposte , assai ben incarnate dai due attori protagonisti, il veterano Kevin Kline, che consegna al personaggio del professor Hundert il proprio volto da americano integro e incorruttibile (se non a fin di bene, o presunto tale), e il giovane Emile Hirsch, perfetto nel suo ruolo da faccia da schiaffi, sfrontato e incorreggibile.
Per il resto una regia dignitosa e professionale, priva di invenzioni e sussulti e piuttosto piatta, si incanala verso una direzione segnata dai tanti stereotipi che la tradizione cinematografica statunitense ci ha consegnato sull’argomento: la solennità del ritualismo dei collegi esclusivi di modello britannico, il ribellismo in essi aleggiante, gli intrighi del corpo docente per conquistare posizioni di prestigio, lo scontro di carattere e temperamento fra gli alunni e, in particolare, il finale edificante e consolatorio (che in questo caso risulta piuttosto posticcio, dopo che il film stesso ha pessimisticamente disvelato quanto distante e diverso sia il mondo reale).
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Inglese Il sistema scolastico anglosassone