Luther
TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA | Eric Till |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Camille Thomasson, Bart Gavigan |
FOTOGRAFIA |
Robert Fraisse (colori) |
MUSICA |
Richard Harvey |
MONTAGGIO |
Clive Barrett |
INTERPRETI |
Joseph Fiennes, Peter Ustinov, Alfred Molina, Bruno Ganz |
PRODUZIONE |
Dennis A. Clauss, Brigitte Rochow, Christian P. Stehr, Alexander Thies per Eikon Films/Nfp Teleart/Thrivent Financial for Lutherans |
DURATA |
121’ |
ORIGINE |
Germania, 2003 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Cinema e storia |
TRAMA
Il film narra le tappe più importanti della vita di Martin Lutero. La visita alla città di Roma sprofondata nella corruzione e dissolutezza papale, gli studi teologici a Wittemberga, la pubblicazione delle 95 tesi da cui scaturirà la nuova dottrina protestante, lo scontro aperto con il potere papale, la rivolta dei contadini e il matrimonio con l’exmonaca Katharina.
Il film è un’agiografia del predicatore e teologo tedesco artefice della riforma protestante, prodotto anche grazie al contributo di associazioni luterane. Lutero diventa così l’eroe indiscusso del film e la sua vita viene declinata attraverso una serie di passaggi fondamentali segnati da un forte senso di predestinazione, a cominciare dal fulmine che ne provoca la vocazione sino all’assunzione del ruolo di fondatore di una nuova Chiesa riformata. Sullo sfondo della Storia, dominata dagli interessi di potere e dagli intrighi politici, il film cerca anche di penetrare nei drammatici tormenti religiosi e spirituali del protagonista (in particolare ci si sofferma sugli angoscianti dubbi provocati dalle atroci conseguenze della repressione della rivolta contadina). Dimensione storica e dimensione privata si intrecciano in una biografia che cerca di accogliere in sé più aspetti possibile di una vita e di un’epoca.
Esperto in biografie storiche con finalità edificanti e celebrative, realizzate soprattutto per la televisione Till, riporta sul grande schermo quella propensione alla medietà semplificatoria e un po’ superficiale tipica del linguaggio televisivo. Ne consegue che Luther risulta un film piuttosto piatto e banalmente didascalico, privo di grandi invenzioni registiche, tutto proteso all’accumulo di fatti e situazioni, forse troppo, con relativa difficoltà a dominare una narrazione che si fa sempre più sovrabbondante di personaggi ed eventi. La dimensione storica e religiosa (rivolta ad un pubblico colto ed esigente) stenta a fondersi con quella più specificatamente romanzesca e spettacolare (rivolta, invece, ad un pubblico indifferenziato e più desideroso di coinvolgimento emotivo) e il film risente come di una specie di frattura interna. La critica non ha poi apprezzato la recitazione del protagonista Joseph Fiennes, ritenuto troppo lontano dalla fisionomia piuttosto pingue del monaco tedesco e troppo inespressivo per un ruolo segnato da così sconvolgenti turbamenti interiori.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia a) L’Europa del Cinquecento
b) Le guerre di religioni
Religione a) La riforma luterana
b) La Controriforma cattolica
c) Chiese e sette riformate oggi