I diari della motocicletta

TRAMA

 Nel 1951 l’argentino Ernesto Guevara, ventitreenne studente di medicina, e l’amico Alberto Granado, chimico, partono da Buenos Aires su una motocicletta un po’ scassata per compiere un viaggio attraverso tutta l’America Latina.  

TRACCIA TEMATICA

 L’adesione di Ernesto Guevara agli ideali politici rivoluzionari che lo porteranno al fianco di Fidel Castro a Cuba e in seguito sulle montagne della Bolivia, dove troverà la morte nel vano tentativo di spingere i miserabili contadini degli altipiani a ribellarsi allo sfruttamento dei loro proprietari, è un processo lento e graduale. Quello che è diventato un mito del Novecento, ed è ancor oggi un’icona in grado di affascinare masse di giovani, è stato a suo tempo anch’egli un giovane animato, come tanti coetanei, dal desiderio di avventura e dalla voglia di viaggiare e conoscere il mondo, senza avere ancore un’idea precisa di cosa avrebbe fatto in futuro e senza nemmeno aver abbracciato una ideologia particolare. 

Il suo viaggio nell’America del sud diventa così una specie di percorso iniziatico che permette ad Ernesto (non ancora il “Che”) di operare una presa di contatto con un mondo a lui in gran parte sconosciuto e che lo porta a contatto con una natura maestosa e suggestiva, ma soprattutto con un’umanità multiforme, in gran parte segnata dalla miseria e dalla sofferenza. Per un giovane borghese benestante laureando in medicina quest’impatto determina un’aurorale presa di coscienza dei gravi problemi da cui è afflitta l’America Latina, che per il momento assume una dimensione esclusivamente morale e non politica. E’ il senso di umana solidarietà e il generoso slancio verso il prossimo che crescono e maturano nel corso del viaggio (significativa la sequenza dell’attraversamento a nuoto del fiume nel lebbrosario), dopo il quale, come si dice, nulla potrà più essere come prima.      

VALUTAZIONE CRITICA

Il merito principale di Diari della motocicletta è quello di aver evitato di proporre un personaggio ormai leggendario come il “Che” in una chiave mitico-esaltatoria, tratteggiandone la giovinezza come una fase già pervasa dalla piena consapevolezza delle scelte future e sottolineando, così, un’eccezionalità in odore di predestinazione (impostazione questa che caratterizza molte biografie di personaggi celebri). Il protagonista, invece, ci viene presentato nella sua normale giovinezza assetata di conoscenze e esperienze nuove e tale che qualunque suo coetaneo dei nostri giorni potrebbe identificarsi in lui o comunque sentirlo vicino (il viaggio in paesi lontani, spesso con mezzi di fortuna, resta ancor oggi una tappa fondamentale per molta gioventù di tutto il mondo).

Salles, insomma, si tiene lontano da ogni facile retorica e da ogni enfasi celebrativa adattando il tono del film a questo basso profilo attraverso l’adozione di uno stile asciutto e controllato, evitando clamori ed eccessi, facendo scorrere la narrazione con uniforme e severa essenzialità.

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                                  A) La figura di Ernesto “Che” Guevara

                                                             B) Storia dell’America Latina

                                                            C) La rivoluzione cubana

 Lingua e letteratura ispano-americana      Confronto tra il film e i libri da cui è tratto

Geografia                                              Il percorso del viaggio di Ernesto Guevara