Il segreto di Vera Drake
TITOLO ORIGINALE |
Vera Drake |
REGIA |
Mike Leigh |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Mike Leigh |
FOTOGRAFIA |
Dick Pope (colore) |
MONTAGGIO |
Jim Clark |
MUSICA |
Andrew Dickson |
INTERPRETI |
Imelda Staunton, Richard Graham, Eddie Marsan, Anna Keaveney, Alex Kelly, Daniel Mays |
PRODUZIONE |
Simon Channing-Williams per This Man Folms/Film Council/Studio Canal/The Inside Track |
DURATA |
125’ |
ORIGINE |
Gran Bretagna-Francia-Nuova Zelanda, 2004 |
REPERIBILITA' |
Homevideo-Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Umiliate e offese Condizione femminile/Uomo e Società |
Londra, anni Cinquanta. Vera Drake offre il proprio contributo alla sua famiglia lavorando come cameriera in ricche case. In forma praticamente gratuita pratica anche aborti per togliere dai pasticci giovani ragazze rimaste incinta. Nella Gran Bretagna di quel periodo l’aborto è illegale e Vera viene arresta. Dopo aver subito un processo è condannata al carcere tra il dolore e la costernazione della sua famiglia.
Nonostante il titolo italiano, Vera Drake non ha nessun segreto, è una donna buona e altruista, di disarmante ingenuità. Troppo generosa per non soccorrere chi ne ha bisogno, pratica aborti gratuitamente senza rendersi conto di infrangere la legge (l’interruzione della gravidanza è legale nel Regno Unito dal 1967). Quando viene arrestata non riesce assolutamente ad acquisire la consapevolezza di aver commesso un reato, la sua coscienza non avverte nessun senso di colpa: per lei la solidarietà nei confronti di donne in difficoltà costituisce l’unico codice etico di riferimento.
Di fronte a questa dimensione di limpida umanità si staglia l’insensibile disumanità di una legge distante e repressiva nel contesto di una società dove le divisione di classe hanno ancora un’enorme incidenza (la giovane ricca di buona famiglia abortisce clandestinamente in una clinica privata senza conseguenze).
Alla fine del film lo spettatore rimane con la netta sensazione che sia stata commessa una grande ingiustizia contro una famiglia umile e semplice, che faceva della solidità dei propri legami di amore il punto di forza della propria esistenza.
Il segreto di Vera Drake è un ottimo film, che riesce ad attingere ad elevati livelli praticamente in tutti gli ambiti del linguaggio cinematografico. Di pregevolissima fattura è la ricostruzione d’ambiente, precisa e puntigliosa, filologicamente perfetta, che ci immerge in una credibilissima Londra postbellica, fatta di poveri caseggiati e squallidi cortili, per quanto dignitosi; la fotografia ci propone una tonalità all’insegna di una realistica cupezza incentrata su di una dominante grigio-marrone, che rende oppressivi gli angusti interni delle abitazioni; la recitazione risulta di straordinario livello (non solo la protagonista si cala con sorprendente bravura nella personalità del personaggio, ma anche i comprimari comunicano un profondo senso di autenticità); la sceneggiatura conferisce il massimo di credibilità e verosimiglianza alle situazioni e infine lo stile secco ed essenziale della narrazione rifiuta ogni eccesso melodrammatico o caduta in un facile e patetico sentimentalismo e si tiene distante anche da ogni intento polemico o di denuncia (come l’argomento dell’aborto avrebbe forse suggerito), privilegiando l’osservazione attenta e rispettosa della sofferente umanità dei propri personaggi.
Diritto La legislazione sull’aborto in Europa
Storia Il Regno Unito nell’immediato dopoguerra