Il cacciatore di aquiloni

TITOLO ORIGINALE

The Kite Runner

REGIA

Marc Forster

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Khaled Hosseini

SCENEGGIATURA

David Benioff

FOTOGRAFIA

Roberto Schaefer (colori)

MONTAGGIO

Matt Chesse

INTERPRETI

Khalid Abdalla, Homayon Ershadi, Shaun Toub, Atossa Leoni, Said Tahmaoui, Zekeria Ebrahimi, Khan Mahmidzada

PRODUZIONE

Walter F. Parkes, William Horberg, E. Bennett Walsh, Rebecca Yeldham per DreamWorks  SKG/MacDonald-Parkes Productions/Neal
Street Productions/Participant Productions/Sidney Kimmel Entertainement/Wonderrland Films

DURATA

128’

ORIGINE

Stati Uniti, 2007

REPERIBILITA'

Homevideo-Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Amici per la pelle

Momenti di gioventù/La condizione giovanile e adolescenziale/Individuo e Società

  

Colonialismo, decolonizzazione, Terzo Mondo, Problemi del sottosviluppo

Novecento/Cinema e storia

 

TRAMA

 Nell’Afghanistan del 1978 Amir e Hassan sono due amici. Il primo appartiene alla comunità dominante Pashtun, il secondo a quella emarginata e sottomessa Hazara. Hassan viene pestato brutalmente da un gruppo di teppisti e Amir per paura non interviene. Da quel momento l’amicizia tra i due entra in crisi e per molti anni non si rivedranno più. Un certo giorno nel 2000 Amir riceve una telefonata che lo riporta nel paese natale per riabilitarsi dalla vigliaccheria del passato.

 

TRACCIA TEMATICA

 Il film è ricco di temi. In primo luogo quello dell’amicizia e del suo tradimento.

Si affronta pure la questione interetnica e classista: Amir ed Hassan appartengono a due diverse etnie e a due differenti classi sociali. Se ciò crea problemi alle rispettive famiglie, i due protagonisti adolescenti vivono la loro amicizia senza inibizioni.

Il trasferimento negli Usa di Amir ci immerge nella dimensione problematica dell’inserimento di un profugo in un contesto estraneo. Il successo editoriale dello stesso Amir sottolinea l’utilità  della confessione autobiografica tramite la letteratura come una forma di terapia per affrontare i buchi neri del proprio passato.

Di notevole importanza poi lo sfondo storico della vicenda, con l’invasione sovietica prima e il regime dei talebani dopo, giungendo il film a ridosso dell’occupazione statunitense del 2001. 

Infine il film si conclude con la sottolineatura del riscatto di Amir che , adottando il figlio dell’amico, non solo salda il debito con Hassan, ma realizza una specie di ideale continuità tra passato e presente.

 

VALUTAZIONE CRITICA

 La parte migliore del film è sicuramente la prima, quella incentrata sull’amicizia tra i due protagonisti, raccontata con sobria ed efficace semplicità e non priva di momenti di intensa poeticità (come la gara di aquiloni). Qualcuno ha citato a questo proposito il cinema del neorealismo italiano per l’identica capacità di tratteggiare con misura e sensibilità la dimensione adolescenziale sullo sfondo di un contesto sociale tormentato.

Meno incisive, invece, la parte “americana” e quella finale del ritorno di Amir in Afghanistan, appesantita la prima da una certa scontatezza di dialoghi e situazioni e considerata la seconda (nella sua strillata drammaticità da thriller) troppo distante dal registro dominante del film, quasi a diventare una specie di concessione spettacolare estranea al resto dell’opera. 

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

   Storia                                   a) Storia dell’Afghanistan

                                                b) L’attentato alle Torri Gemelle e l’invasione dell’Afghanistan                    

  Inglese                                  Il romanzo omonimo di Khaled Hosseini

 Geografia                              L’Afghanistan