Assassini nati
TITOLO ORIGINALE | Natural Born Killer |
REGIA | Oliver Stone |
SOGGETTO | Quentin Tarantino |
SCENEGGIATURA | David Veloz, Richard Rutowski, Oliver Stone |
FOTOGRAFIA | Robert Richardson (colori) |
MONTAGGIO | Hank Corwin, Brian Berdan |
MUSICA | Trent Reznor |
INTERPRETI | Woody Harrelson, Juliette Lewis, Tommy Lee Jones |
PRODUZIONE | Jane Hamsher, Don Murphy, Clayton Townsend per Ixtlan/New Regency/J. D. Productions |
DURATA | 120' |
ORIGINE | USA, 1994 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Classe quinta |
PERCORSO | Gioventù violenta Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRACCIA TEMATICA
Malory e Mickey sono persone incolte e completamente prive di ogni senso morale, agiscono in base ad un istinto animalesco che permette loro di districarsi nelle situazioni più difficili, la loro non è una libera scelta, ma una pulsione innata: sono appunto degli assassini nati. Il senso di colpa e la pietà sono esclusi dal loro orizzonte, tutto rinchiuso nell'autosufficienza del rapporto di coppia.In realtà al centro dell'interesse del film non c'è tanto la loro brutalità sanguinaria, quanto il modo con cui i mass-media, la televisione in particolare, se ne impossessano puntando sulla crescita dell'audience: ai mezzi di informazione non interessa condannare la violenza, ma spettacolarizzarla. Violenza virtuale (pensiamo ai tanti film e telefilm televisivi che si compiacciono della violenza che mostrano) e violenza reale mescolate dal frullatore massmediatico, diventano una cosa sola, di fronte alla quale lo spettatore è sempre più incapace di indignazione e sgomento.
VALUTAZIONE CRITICA
Il referente di Assassini Nati non è la realtà, ma la pluralità di codici che la moderna comunicazione di massa mette in atto: la storia di Malory e Mickey non è raccontata (sarebbe meglio dire mostrata) in termini realistici, ma viene filtrata continuamente attraverso le modalità informative e di messa in scena specifiche dei media e in particolare della televisione (dai telegiornali alle sit-com, dai cartoni animati alle interviste). Una volta entrati nella dimensione onnivora dell'immaginario televisivo non ne usciamo più: il linguaggio massmediologico assorbe quello cinematografico, fornendogli i materiali iconici che esso ricompone come un collage.Stone si muove a suo agio in questo universo visivo fremente e congestionato, in grado di valorizzare la sua idea di Cinema, fatta di alta tensione e di ritmo frenetico, forse eccessiva e un po' arruffona, ma certamente capace di suggestionare e di imprimersi nella memoria.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Italiano A) Il ruolo dei mass-media nella società contemporanea. B) I mezzi di comunicazione di massa (televisione e giornali in particolare) di fronte alla violenza.