Ci sarà la neve a Natale?

TITOLO ORIGINALE Y'aura de la neige a Noel?
REGIA Sandrine Veysset
SCENEGGIATURA Sandrine Veysset
FOTOGRAFIA Héléne Louvart (colori)
MONTAGGIO Nelly Quettier
MUSICA Henri Ancillotti
INTERPRETI Dominique Reymond, Daniel Duval
PRODUZIONE

Ogno Pictures, con la partecipazione di Centre National de la Cinématografique/Canal Plus e il supporto della Fondation Gan pour le Cinéma

DURATA 91'
ORIGINE Francia, 1996
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Padre Padrone

La famiglia/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

Umiliate e offese

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

In una casa fredda e malmessa vive una madre con i suoi sette figli. Il padre è il suo amante, che è ancora sposato con un'altra donna: in cambio della modesta sistemazione che ha concesso alla donna pretende che lei e i bambini rinuncino a tutto pur di impegnarsi a tempo pieno nel duro lavoro dei campi.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film denuncia gli aspetti disumani e immorali di una mentalità arcaica e retrograda, ancora oggi rintracciabile in alcune arretrate località rurali.

Nella visione del maschio protagonista la donna deve essere sempre disponibile, sia sul piano sessuale, sia soprattutto sul piano lavorativo.

La sventurata vittima di questa oppressione vive con passività e rassegnazione la propria condizione, convinta di non avere possibilità al di fuori della stentata sopravvivenza garantitale dal suo uomo.

Quando la disperazione sembra avere il sopravvento, la storia si chiude con una nota di speranza, indotta dalla rinnovata magia della neve che cade la notte di Natale.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ci sarà la neve a Natale? ha il merito di rinunciare ai toni concitati e drammatici (pestaggi, violenze verbali, ecc..) che un soggetto siffatto potrebbe suggerire, come pure a eccessi patetici e lacrimevoli, scegliendo invece un registro espressivo volutamente spoglio e dimesso, attento a riprodurre la normalità e quotidianità dello sfruttamento cui madre e figli sono sottoposti: non un caso eccezionale sembra dirci il film, ma il frutto di una cultura ancora radicata.

Le prime sequenze, immerse in una limpida solarità estiva, trasmettono una sensazione di gioviale allegria: è un'illusione destinata a finire quasi subito, di lì a poco esce a pezzi l'immagine, diffusa soprattutto a livello letterario e nell'immaginario del cittadino intossicato dalle città congestionate, di una campagna incontaminata, luogo di pace e serenità, popolato da un'umanità ingenua e incorrotta.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia economica    L'organizzazione del lavoro nelle campagne del sud della Francia.

Storia    La famiglia patriarcale: confronto passato-presente.