Jack Frusciante è uscito dal gruppo

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Enza Negroni

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Enrico Brizzi

SCENEGGIATURA

Enrico Brizzi, Enza Negroni

FOTOGRAFIA

Alessio Gelsini (colori)

MUSICA

Umberto Palazzo

MONTAGGIO

Roberto Missiroli

INTERPRETI

Stefano Accorsi, Violante Placido, Alessandro Zamatio

PRODUZIONE

Romano Cardarelli per Bros Film

DURATA

100’

ORIGINE

Italia 1996

REPERIBILITA’

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Primi amori

L’amore/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

L’età acerba

Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Alex frequenta il liceo, canta in un complesso rock e attraversa Bologna rapido sulla sua bicicletta. Si innamora di una coetanea compagna di scuola, Aidi, ma lei dovrà passare un anno negli Stati Uniti e quindi non è molto disponibile ad intrecciare un rapporto impegnativo. I due si lasciano e dopo si rivedono rimettendosi insieme, proprio mentre Martino, il più caro amico di Alex, muore di droga. Prima che Aidi parta per l’America passa con Alex l’ultima notte.

 

TRACCIA TEMATICA

Alex è un adolescente piuttosto normale, con le passioni e i sogni tipici della sua età, e come la maggior parte dei suoi coetanei si innamora. Egli vorrebbe vivere il rapporto con Aidi sino in fondo, come un vera storia d’amore, ma la ragazza, che sa che deve partire, mantiene le distanze trattenendo il loro legame su un piano di amicizia profonda e niente di più. Alex vuole vivere la stagione dell’adolescenza con intensità e immediatezza senza pensare al domani, mentre Aidi, condizionata dalle prospettive future, si pone dei limiti. Si può quasi dire che si capovolgano i ruoli tradizionali che vedono la donna sempre più incline del maschio ad investire romanticamente sui sentimenti.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Jack Frusciante è uscito dal gruppo è un film leggero che scivola via come il suo protagonista in bicicletta, le asprezze sono ridotte al minimo (bisogna ricorrere all’arciabusata figura dell’amico tossico perché si abbia qualche sussulto drammatico) e lo stile narrativo è ellittico e stringato (sembra più per mancanza di idee che per autentica scelta). Finché Alex sguscia rapido fra gli stupendi vicoli di Bologna o arranca sui pendii dell’Appennino, il tutto può anche essere piacevole, ma quando iniziano i dialoghi il film stenta a nascondere il vuoto che l’avvolge, ancor più evidente quanto più ambiziose sono le sue pretese di profondità (come le insopportabili citazioni di Aidi). Il fatto è che ciò che soprattutto sembra mancare è una vera e propria storia con quel tanto di tensione narrativa (anche minima), in grado di tener desta l’attenzione.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Italiano    Confronto fra il romanzo di Brizzi e il film.