Un mondo senza pietà

TITOLO ORIGINALE Un monde sans pitié
REGIA Eric Rochant
SCENEGGIATURA Eric Rochant
FOTOGRAFIA Pierre Novion (colori)
MONTAGGIO Michèle Darmon
MUSICA Gérard Torikian
INTERPRETI Hippolyte Girardot, Mireille Perrier
PRODUZIONE Alain Rocca per Les Production Lazennec
DURATA 85'
ORIGINE Francia, 1989
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

L'amore impossibile

Incontro con l'altro/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Hippo è uno sbandato che vive alla giornata, facendosi mantenere dal fratello minore piccolo spacciatore. Quando incontra Nathalie, un'interprete in carriera, volitiva ed ambiziosa, ne è attratto e tra i due inizia un legame precario e difficile, ma all'insegna di un amore tenero e sincero. Quando Nathalie vince una borsa di studio negli Stati Uniti, Hippo non la segue, non volendo rinunciare alla sua esistenza randagia e anarchica.

 

TRACCIA TEMATICA

Hippo rappresenta il rifiuto di ogni progetto e ambizione, dell' integrazione in una società dominata dalla smania di successo e dal principio di prestazione.

Solo l'amore costituisce per lui una motivazione forte per tornare ad appassionarsi alla vita ed uscire dal suo torpore. Egli potrebbe rappresentare il tracollo ideale ed ideologico della generazione post-68.

Nathalie è il suo opposto: ama Hippo, ma non investe totalmente in questo rapporto, non vuole che interferisca con la sua carriera. In un certo senso si può parlare di un ribaltamento dei tradizionali ruoli presenti nella coppia.

Il distacco finale risulta doloroso per entrambi, ma anche una scelta inevitabile e necessaria.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Personaggio centrale è Hippo, ben più di una Nathalie tutto sommato piuttosto scialba. Egli nasconde, dietro una superficie di cinismo e disincanto, una vena poetica e romantica, da cui scaturiscono i momenti magici del film: la sequenza dell'accensione delle luci della torre Eiffel prima di tutte, ma anche quella dell'incursione all'ufficio universitario per avere informazioni su Nathalie.

Affiora pure un'ispirazione di crepuscolare malinconia, quando Hippo guarda alla televisione con assorta tristezza immagini rievocanti le manifestazioni del maggio parigino del '68 (nostalgia per una stagione di grandi ideali? Hippo è un orfano della fine delle ideologie?).

Bello, nella lucida consapevolezza di una distanza incolmabile, il finale: con Nathalie se ne fugge per Hippo l'ultima speranza, in un mondo senza pietà non c'è più spazio per i sogni.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    Il maggio francese del '68.