Romuald e Juliette

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Coline Serreau
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Coline Serreau
FOTOGRAFIA Jean-Noel Ferragut (colori)
MONTAGGIO Catherine Renault
INTERPRETI Daniel Auteuil, Firmine Richard
PRODUZIONE Philippe Carcassone, Jean-Louis Piel per Cinea Enicol FR3 Films Production
DURATA 100'
ORIGINE Francia, 1989
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Diversità e Commedia

Incontro con l'altro/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Un affermato dirigente industriale parigino è travolto dal complotto ordito ai suoi danni da alcuni colleghi del consiglio di amministrazione. Per sua fortuna la donna delle pulizie dell'azienda, una quarantenne di colore con cinque figli avuti da cinque diversi uomini, scopre tutto e lo aiuta a sgominare i suoi nemici e a riprendere il potere perduto. L'esperienza vissuta ha messo però l'uomo di fronte alla vacuità della propria esistenza e così decide di sposare la donna delle pulizie.

 

TRACCIA TEMATICA

L'assunto di fondo è vecchio quanto il mondo: i soldi non danno la felicità, anzi a volte ci condannano ad una vita inautentica ed alienante.

Una volta però che, come il protagonista, siamo riusciti a trovare la compagna giusta bisogna riconoscere che nemmeno la povertà dà la felicità e allora meglio lasciare un minuscolo appartamento per stabilirsi in una bella villa di campagna per vivere felici e contenti.

Ma la vera morale non è questa: il film vuole essere una favola moderna, ispirata al classico modello di Cenerentola, che invita alla contaminazione interrazziale nella Francia del Fronte nazionale di Le Pen.

Romuald e Juliette non pretende di essere preso sul serio, ma va considerato come una fantasticheria utopica e ironica su una società senza più razzismo.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Romuald e Juliette appartiene decisamente al genere della commedia, di cui porta alle estreme conseguenze una sua caratteristica fondamentale, l'improbabilità sul piano della verosimiglianza: non siamo completamente nel territorio della fiaba, ma il modello alla fine è proprio quello. Quel che conta del resto anche in questo caso è la morale.

Al di là dell'esito scontato della storia, il film ha il grande merito di evitare toni predicatori e didascalici, non prendendosi troppo sul serio e sostenendosi con una dose di leggerezza ed autoironia tale da renderci tutto accettabile, a cominciare dalla coraggiosa scelta di assegnare alla mascolina e brutta Firmine Richard il ruolo della Cenerentola che fa innamorare di sè il bel Daniel Auteuil. A Hollywood avrebbero messo Naomi Campbell o Julia Roberts colorata di nero.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    La società multietnica nell'Europa di oggi.

Economia    Le società per azioni e la Borsa.