TITOLO ORIGINALE | Dying Young |
REGIA | Joel Schumacher |
SOGGETTO | Dal romanzo di Marti Leimbach |
SCENEGGIATURA | Richard Friedenberg |
FOTOGRAFIA | Juan Ruiz Anchia (colori) |
MUSICA | James Newton Howard |
MONTAGGIO | Robert Brown |
INTERPRETI | Julia Robert, Campbell Scott |
PRODUZIONE | Sally Field, Kevin McCormick per la Twentieth Century Fox |
DURATA | 106' |
ORIGINE | USA, 1991 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Biennio-Triennio |
PERCORSI | Mélo L'amore/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRAMA
Victor è un giovane malato di leucemia. Di famiglia ricca può permettersi di scegliersi un'infermiera che lo assista durante i cicli di chemioterapia cui si sottopone. Accetta quest'incarico Hilary, una ragazza molto bella e indipendente, di cui ben presto Victor si innamora. Deciso a trascorrere con lei un periodo di vacanza, la convince a seguirlo in una villa sul mare appositamente affittata. Il magnifico scenario naturale e il miglioramento delle condizioni di salute di Victor, garantiscono al giovane un periodo di felicità coronato dallo sbocciare dell'amore anche in Hilary. Tutto sembra andare per il meglio, quando le condizioni di Victor peggiorano: confessa a Hilary che per poter partire con lei non ha terminato il ciclo di chemioterapia. La ragazza è contrariata e decide di lasciare il giovane, ma ci ripensa, intenzionata ad assisterlo sino in fondo nella sua lotta contro il male. TRACCIA TEMATICA Victor è un giovane colto e sensibile, che a causa della malattia da anni non assapora più le gioie della vita. L'incontro con Hilary, poco istruita ma vitale, lo rigenera, inducendolo a preferire un breve periodo di sicura felicità alla prolungata sofferenza di una cura dagli esiti incerti.Il film suggerisce l'idea che l'amore sia la migliore terapia, perché regala quella voglia di vivere indispensabile per poter sperare di sconfiggere la più tremenda delle malattie. Alla fine Hilary capisce quanto la sua presenza sia indispensabile a Victor per motivarlo nell'affrontare di nuovo la lotta per la sopravvivenza.
VALUTAZIONE CRITICA Il film nasconde a fatica il vizio d'origine d'essere un'operazione commerciale ritagliata su misura per la diva del momento Julia Roberts (reduce dal grande successo di Pretty Woman), che sfoggia una serie di mise da fotomodella (ma l'abito da sera che indossa nella festa finale dove l'ha preso?). Il resto rientra nei canoni consolidati del genere lacrimevole (il prototipo è Love Story), con qualche pretesa intellettuale, come l'esibizione di figure femminili preraffaelite e di Klimt e la sequenza del labirinto (citazione del mito di Orfeo e Euridice capovolto?) nella quale Julia Robert conduce fuori il suo innamorato da un simbolico aldilà, anticipazione augurale di quello che potrebbe essere l'epilogo del film.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI Scienze La chemioterapia.
Storia dell'arte La pittura di Gustav Klimt e dei Preraffaeliti.