Swingers

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Doug Liman
SCENEGGIATURA Jon Favreau
FOTOGRAFIA Doug Liman (colori)
MUSICA Justin Reinhardt
MONTAGGIO Stephen Mirrione
INTERPRETI Jon Favreau, Vince Vaughn
PRODUZIONE Victor Simpkin, Nicole Shay LaLoggia per Miramax International
DURATA 96'
ORIGINE USA, 1996
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Amori e altre catastrofi

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Mike vive a Los Angeles e fa il comico disoccupato, la sua ragazza l'ha lasciato dopo sei anni di fidanzamento e non riesce a darsi pace. Gli amici tentano di tirarlo su di morale, cercando di distrarlo con serate a Las Vegas o in qualche locale notturno, ma senza esito: Mike sprofonda sempre più nella propria cupa desolazione esistenziale, costantemente in attesa di una telefonata della sua ex che non arriva. Una sera incontra finalmente una ragazza in un bar, molto ben disposta nei suoi confronti. Ci sono tutte le premesse perché possa iniziare una storia.

 

TRACCIA TEMATICA

Swinger significa, in una traduzione un po' approssimativa, oscillante, dondolante, volendo meglio aderire ai protagonisti del film, forse si adatta di più l'espressione di ciondolone, ad indicare un'esistenza inconcludente e annoiata, che si trascina da un locale ad un altro alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.

E' il tipo di vita che conduce Mike, che più che essere un comico, è comico (involontariamente), nella nevrotica trepidazione con cui aspetta la telefonata della sua ex-fidanzata, nella ridicola goffaggine con cui finge di essere un professionista al tavolo da gioco, negli approcci impacciati con l'altro sesso, nella cocciuta ostinazione con cui vuole affermare ed ostentare la propria infelicità.

Attorno a lui i suoi amici, tutti più o meno legati alla folta schiera degli aspiranti attori a spasso, in quella che dovrebbe essere la mecca dello spettacolo (Quando sono arrivato a Los Angeles, dice Mike, pensavo che all'aeroporto distribuissero ingaggi per film), una cerchia di perdigiorno che si crogiola fra regressioni infantili (i videogiochi) e la ricerca di fugaci avventure erotiche.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Swingers è un felice esempio di quel genere, relativamente recente, che potremmo definire di commedia giovanile. Se gli ingredienti fondamentali di questo tipo di Cinema sono la gustosa scioltezza dei dialoghi e l'acuto senso dell'umorismo di più di una situazione (indimenticabile nel suo crescendo il succedersi di telefonate di Mike alla segreteria telefonica di Nikki) unitamente alla capacità di cogliere, anche se in modo sempre un po' approssimativo, qualche brandello di verità socio-antropologica sulla condizione giovanile negli Usa di fine secolo, non c'è dubbio che il film di Liman sia pienamente riuscito.

Un altro aspetto di Swingers, destinato probabilmente a sfuggire a chi non ha un po' di passione per il Cinema, è il frequente ricorso a trasparenti citazioni da famosi film americani degli ultimi anni (e non solo degli ultimi anni, se è giusta la sensazione che la scenetta dell'inconsolabile dolore di Mike che intenerisce le due ragazze rimorchiate a Las Vegas si rifà a La strana coppia del duo Lemmon-Matthau del lontano 1968), tra cui risaltano l'omaggio a Le jene di Tarantino e a Quei bravi Ragazzi di Scorsese.