Sportivo

Genere cinematografico basato su storie di campioni dello sport, che dedica ampio spazio a sequenze che mostrano performances sportive.

E' utile dividere i film appartenenti a questo genere in due categorie: quelli di pugili e tutti gli altri, dedicati a sport diversi.

I film di pugili sono accomunati da precise caratteristiche: un giovane, prevalentemente proveniente dai bassifondi o comunque di umili origini, si afferma come campione del ring, passando di vittoria in vittoria, finché non s'imbatte nelle dure leggi del businnes sportivo che gli impongono di accettare incontri truccati. A questo punto, così come è stata rapida l'ascesa, altrettanto fulminea è la caduta. Il film di pugilato così diventa spesso metafora del cosiddetto sogno americano, cioè della convinzione profondamente radicata nella cultura statunitense che ogni individuo, purché lo voglia, con tenacia ed ostinazione e in brutale e individualistica competizione con gli altri (che la lotta sul ring simboleggia assai bene), possa raggiungere il successo, salvo poi, qualora non riesca a gestirlo con oculatezza, precipitare nel baratro. E non farsi travolgere nel mondo del pugilato non è facile, tanto è costellato da insidie e trappole, a cominciare da impresari senza scrupoli, spesso mafiosi o collusi con la malavita, da belle ragazze facili e desiderose di lusso e ricchezze, da consiglieri infidi.

Tra i classici del genere che, più o meno, propongono questo schema ricordiamo Il campione di K. Vidor (1931), Il sentiero della gloria di R. Walsh (1942), Anima e corpo di R. Rossen (1947), Il grande campione di M. Robson (1949), Toro scatenato di M. Scorsese (1980). Anomalo rispetto a quest'impostazione il ciclo di Rocky (Rocky, 1976, e Rocky V, 1990, entrambi di J. Avildsen, Rocky II, 1979, Rocky III 1982 e Rocky IV, 1985, tutti di S. Stallone).

Vi sono poi i film dedicati ad altri sport, che a differenza di quelli pugilistici sono prevalentemente destinati ad un lieto fine, risolvendosi in un'esaltazione delle virtù atletiche e morali dei protagonisti sportivi, che, grazie alla loro volontà e spirito di sacrificio, riescono ad ottenere buoni risultati. In questo caso lo sport diventa una pratica nobile, in grado di fortificare lo spirito e il fisico. Citiamo in proposito All American Boys di P. Yates (1979), Momenti di gloria di H. Hudson (1979) e anche l'italiano Il ragazzo di Calabria di L. Comencini (1987).