Auguri Professore

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Riccardo Milani

SOGGETTO

Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Domenico Starnone dal libro Solo se interrogato di Domenico Starnone

SCENEGGIATURA

Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Domenico Starnone, Riccardo Milani

FOTOGRAFIA

Alessandro Pesci (colori)

MUSICA

Claudio Guidetti

MONTAGGIO

Enzo Meniconi

INTERPRETI

Silvio Orlando, Claudia Pandolfi, Duilio Del Prete

PRODUZIONE

Vittorio e Rita Cecchi Gori per CGG/Tiger Cinematografica

DURATA

95'

ORIGINE

Italia, 1997

REPERIBILITA'

Homevideo/CinetecaPacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Sui banchi di scuola

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Vincenzo Lipari è un insegnante delle scuole superiori sulla quarantina che ha esaurito da tempo entusiasmo e motivazioni nei confronti della sua professione. Quando nel suo istituto arriva, per una supplenza, Anna, una sua exalunna dei primi anni di insegnamento, rimane profondamente turbato. La giovane insegnante, infatti, si rivela capace di instaurare un ottimo rapporto con alunni e colleghi, facendosi benvolere da tutti. E' proprio ciò che Lipari non riesce a fare più da tanto tempo e per questo non sopporta la presenza di Luisa, che lo costringe ad interrogarsi su quello che è diventato e su quello che era.

 

TRACCIA TEMATICA

Lipari è un insegnante in crisi d'identità che ha perso la speranza di incidere con il proprio lavoro sul destino dei suoi alunni e della società. Una perdita di senso e finalità ben espressa sul piano simbolico dall'incapacità a redigere il piano di lavoro. Lipari, insomma, non ha più un'idea di insegnamento che lo sostenga, è un insegnante da rottamare (come ben si allude nelle sequenze che lo riprendono al cimitero delle automobili e dentro l'armadio da inviare alla discarica).

L'arrivo di Luisa lo costringe ad interrogarsi e a passare in rassegna il suo passato. Rivive così i primi anni di insegnamento, quand'era un docente impegnato e combattivo, che credeva nella sua missione al servizio degli studenti (specie di quelli più svantaggiati, come Triglia), e il suo percorso scolastico come alunno, sempre alle prese con un'istituzione scolastica decrepita e sclerotica, che aveva imparato a detestare e che aveva sperato di cambiare.

Alla fine, grazie a Luisa, prova vivente di quanto utile sia stata un tempo la sua influenza sui giovani, riacquista fiducia in se stesso e un po' di grinta in più per superare passività e scoraggiamento (il ricordo del faticoso sorpasso del camion con la cinquecento sotto l' incitamento dei suoi alunni).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Come spesso accade nel Cinema italiano quando si vuole affrontare un tema di attualità, anche Auguri Professore si muove in due direzioni che attingono a differenti approcci all'argomento: da una parte quella incentrata sulla crisi esistenzial-professionale di Lipari, mossa da un serio intento di indagare la dimensione psicologica e morale di un personaggio emblematico di uno stato di disagio che molti insegnanti vivono quotidianamente nella scuola odierna; dall'altra il repertorio umano che fa da sfondo alla vicenda (i colleghi di oggi e di ieri, il preside, gli alunni, i genitori), riprodotto secondo un gusto caricaturale deformante, che sconfina nel macchiettismo e che segue i canoni consolidati della commedia all'italiana.

Il film, comunque, riesce nei suoi momenti migliori a garantire un buon equilibrio fra queste due modalità di svolgimento, senza mai eccedere e risultando piacevole e garbato, anche se un maggior approfondimento degli aspetti più problematici della scuola italiana (l'abbandono scolastico, il disagio giovanile, il burocratismo, ecc..) ed un minor ottimismo di maniera (la finale riconciliazione fra alunni e professore) non avrebbero guastato.