Benvenuti in paradiso

TITOLO ORIGINALE

Come See the Paradise

REGIA

Alan Parker

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Alan Parker

FOTOGRAFIA

Michael Seresin (colori)

MUSICA

Randy Edelman

MONTAGGIO

Gerry Hambling

INTERPRETI

Dennis Quaid, Tamlyn Tomita

PRODUZIONE

Robert F. Colesberry per Twentieth Century Fox

DURATA

133'

ORIGINE

USA, 1990

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

I vicini di casa

Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

Stati Uniti, seconda guerra mondiale. Oltre 100.000 americani di origine giapponese sono internati in campi di concentramento a causa dello scoppio del conflitto fra Stati Uniti e Giappone. Fra di loro c'è anche la giovane Lily con la figlioletta avuta dal marito americano Jack. Quest'ultimo, in libertà provvisoria per un passato di sindacalista scomodo, va a trovare quando può la sua famiglia, che si dibatte nelle tante difficoltà materiali e psicologiche della detenzione. Poco prima della fine della guerra il governo americano decreta l'incostituzionalità del provvedimento di internamento della comunità giapponese e Lily e sua figlia possono tornare libere.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film rievoca una delle pagine più nere (e sconosciute) della recente storia degli Stati Uniti. Senza alcun rispetto per i principi della propria Costituzione il governo americano privò della libertà dei cittadini statunitensi, per altro già ampiamente discriminati, che non avevano commesso alcun reato. A causa di questi insensati provvedimenti non si fece altro che alimentare un sentimento antiamericano in molti giovani internati (è il caso del fratello di Lily che sceglie di combattere con i giapponesi), che non erano mai stati nel loro paese d'origine e che non ne conoscevano nemmeno la lingua.

Lo stesso sfondo storico che il film evidenzia è quello di una società (quella americana prebellica degli anni trenta) dove non venivano rispettati i diritti sindacali e la repressione nei confronti di chi li rivendicava era spietata.

L'idea che emerge è quella che quando una comunità nega le libertà fondamentali di espressione e organizzazione non può certo essere tollerante verso le minoranze etniche.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Benvenuti in paradiso ci racconta la storia di una duplice persecuzione (quella di Jack come sindacalista e quella della famiglia di Lily, come giapponese) secondo modalità narrative consolidate (e quindi già viste in tanti altri film). Da una parte l'arroganza e la brutalità del potere dall'altra le giuste ragioni di chi le subisce, il tutto proposto in base ad una netta schematizzazione Bene-Male che non lascia dubbi allo spettatore e ad un'accentuazione dei toni sentimentali che lo coinvolge sul piano emotivo.

Tuttavia, al di là di questi scontati stereotipi (che spesso sono il prezzo obbligato che ogni regista deve pagare alle esigenze commerciali di questo tipo di film) e di una certa difficoltà nel tenere insieme tutti i pezzi della vicenda (la storia parallela di Jack durante la prigionia di Lily finisce per passare forse troppo in seconda linea), Parker riesce ad offrirci interessanti squarci di Cinema: come la ricostruzione attenta del microcosmo familiare di Lily e delle sue dinamiche interne (il doloroso congedo di Lily da una madre silenziosa), lo sbocciare dell'amore tra Jack e Lily, la ricostruzione del campo di concentramento nel deserto e la ellittica descrizione della morte del padre.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La seconda guerra mondiale: il conflitto tra Stati Uniti e Giappone.

               B) Il decreto governativo di isolamento della comunità giapponese negli USA.

Geografia    La comunità giapponese in California.