Fire

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Deepa Mehta

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Deepa Metha

FOTOGRAFIA

Giles Nuttgens (colori)

MUSICA

A. R. Rahman

MONTAGGIO

Barry Farell

INTERPRETI

Shabana Azmi, Nandita Das

PRODUZIONE

Bobby Bedi, Deepa Metha per Trial by Fire Films

DURATA

104'

ORIGINE

Canada, 1996

REPERIBILITA'

Homevidoe/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

La diversità omosessuale

Omosessualità/Diversità/Uomo e Società

Donne in amore

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

Nuova Dehli, India. La giovane Sita e la cognata Rahda sono mogli infelici: la prima è stata sposata senza amore da Jatin, che ha un'amante ufficiale, e la seconda, sterile, subisce da quindici anni il voto di castità del marito Ashok, che cerca in un esasperato misticismo una compensazione per la mancanza di figli. Vivono tutti sotto lo stesso tetto e gestiscono un videonoleggio con annesso fast-food. Tra Sita e la cognata, entrambe trascurate e umiliate dai rispettivi mariti, nasce una profondo legame che con il tempo si trasforma in amore.

 

TRACCIA TEMATICA

Al centro del film è posto il contrasto fra una morale superiore, che affonda le radici in una secolare tradizione culturale e religiosa, incentrata sulla contrapposizione del dovere al piacere e sul relegamento della donna ad un puro ruolo riproduttivo e di subalternità al marito, e la pulsione verso la realizzazione dei propri desideri. Lo stesso libertinaggio di Jatin (ha un'amante, smercia cassette porno, non segue i precetti religiosi), che potrebbe sembrare più moderno rispetto al tradizionalismo del fratello, condanna la moglie ad un'umiliante emarginazione. Becero maschilismo (Jatin) e fanatico ascetismo (Ashok) convergono, insomma, nel determinare infelicità e insoddisfazione nelle due donne.

Prima ancora che un'attrazione sessuale, tra Sita e Radha si crea un canale di comunicazione cementato dalla reciproca solidarietà: entrambe acquistano consapevolezza che la loro oppressione può trovare una fuoriuscita solo nel rifiuto del modello familiare e mentale nel quale sono inserite.

Il fuoco che nel finale sembra avvolgere Radha e dal quale si libera per raggiungere l'amata, ribalta il significato dell'antica leggenda sacra, simboleggiando il raggiungimento da parte della donna di una purificazione che passa attraverso l'affermazione dei desideri più autentici e non attraverso la repressione di essi.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film si organizza attorno alla necessità di veicolare con il massimo di chiarezza ed efficacia il messaggio femminista di cui si fa portatore. L'urgenza di denunciare la cultura maschilista che domina nella società indiana impone alla regista (donna e indiana) di rinunciare alle sfumature costringendo i personaggi entro precisi ruoli simbolici (i maschi oppressori e le donne vittime) che ne attenuano lo spessore psicologico e umano. Per dirla in altre parole: la necessità di dimostrare una tesi (didascalismo) prevale su quella di mostrare una situazione in tutta la sua problematica complessità.

Fire non è però un film privo di discrete soluzioni espressive: gli angusti interni dell'abitazione trasmettono un forte senso di soffocante claustrofobia, cui si contrappone il suggestivo plein-air nel campo di fiori del flashback di Radha, la colorata e ironica visualizzazione della leggenda del digiuno esalta la fantasia creatrice delle due donne in contrasto con la goffa rappresentazione sacra della parabola del fuoco interpretata da soli maschi.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia   L'India

Religione     L'Induismo.