Ladybird, Ladybird

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Ken Loach

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Ken Loach

FOTOGRAFIA

Barry Ackroyd (colori)

MUSICA

George Fenton

MONTAGGIO

Jonathan Morris

INTERPRETI

Crissy Rock, Vladimir Vega

PRODUZIONE

Sally Hibbin per Parallax Pictures/Channel Four

DURATA

102'

ORIGINE

Gran Bretagna, 1994

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Umiliate e offese

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

Maggie ha quattro figli, ciascuno dei quali avuto da un uomo diverso. Due sono bianchi e due neri. Una sera incontra al pub Jorge, un rifugiato politico sudamericano, ed inizia con lui una relazione. Un giorno però capita una disgrazia: mentre Maggie non è in casa, scoppia un incendio nella sua abitazione e uno dei suoi figli rimane ustionato. A questo punto l'assistenza sociale, ritenendo che la donna non sia una madre affidabile, le toglie i bambini. Anche i due figli che avrà da Jorge le saranno sottratti. Il film è ispirato ad una storia vera: all'epoca delle riprese a Maggie erano stati restituiti i figli avuti da Jorge, ma non gli altri.

 

TRACCIA TEMATICA

Ladybird, Ladybird contrappone l'insensibilità della burocrazia statale al diritto morale (se non legale) di Maggie di continuare ad essere madre, nonostante le quotidiane difficoltà nel crescere i figli. Per quanto la preoccupazione delle istituzioni di tutelare i diritti dei minori, garantendo loro un'esistenza dignitosa, sia legittima e doverosa, resta da chiedersi chi e in base a quali criteri giudica l'idoneità di una madre a svolgere i propri compiti e se dietro lo zelo dei servizi sociali non si nasconda il pregiudizio nei confronti di chi, come Maggie, sfugge ai parametri che definiscono la normalità.

Sullo sfondo del dramma di Maggie l'Inghilterra popolare dei nostri giorni, con gli squallidi quartieri proletari, i pub fumosi, la povertà e gli irrisolti problemi di convivenza multietnica (vien da chiedersi se l'atteggiamento delle autorità sarebbe stato lo stesso se Jorge non fosse stato un immigrato).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ladybird, Ladybird è uno dei film più cupi e struggenti di Loach, regista non certo alieno dal confrontarsi con la drammaticità che emerge dal vissuto di tante esistenze proletarie dell'Inghilterra contemporanea, ma che in questa occasione sembra cancellare, insieme ai divertenti tocchi da commedia che spesso alleggeriscono l'aspro realismo delle sue pellicole, anche ogni segno di speranza.

Il film si concentra sul personaggio di Maggie, cercando di comunicare attraverso l'intensità espressiva dei piani ravvicinati e dei convulsi movimenti di macchina tutto lo sconvolgimento emozionale che su di lei provoca l'accanimento delle autorità. Il regista lavora non tanto sullo sviluppo di una trama che si snoda in base a passaggi narrativi in grado di articolare una storia, ma per accumulo e saturazione: al primo tremendo trauma se ne aggiunge un altro e poi un altro ancora, in una progressione che potrebbe non aver fine se il film non terminasse.

Anziché i volti avviliti di una classe operaia provata, ma ancora orgogliosamente in piedi, di tanta sua filmografia, Loach ci consegna la disperazione inconsolabile di una donna sola e umiliata, priva di coscienza politica e di riferimenti sociali, vittima di un'ingiustizia che sembra provocare indignazione solo in noi spettatori.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia     I quartieri popolari delle metropoli inglesi.

Diritto     La legislazione italiana relativa alle adozioni e alla sottrazione dei figli ai genitori.