Lanterne rosse
TITOLO ORIGINALE |
Dahong denglong gaogao gua |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dal romanzo Qigie chengqun di Su Tong |
SCENEGGIATURA |
Zhang Yimou |
FOTOGRAFIA |
Zhao Fei (colori) |
MUSICA |
Zhao Jiping |
MONTAGGIO |
Qao Jiping, Dong Huamiao |
INTERPRETI |
Gong Li, Ma Jungwu, He Caifei, Cao Qifen, Jin Shuyuan |
PRODUZIONE |
Chiu Fu-Sheng peer Era International (Hong Kong) in associazione con China Film Co-Production Corporation |
DURATA |
125' |
ORIGINE |
Hong Kong/Cina, 1991 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/CinetecaPacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Umiliate e offese La condizione femminile/Uomo e Società |
TRAMA
Cina, anni '20. Songlian lascia la madre per diventare una concubina di un ricco possidente. Sarà la quarta signora del padrone, che, come si usava nella Cina dell'epoca, può permettersi di avere più donne sotto il suo tetto. Ben presto Songlian si trova irretita nel clima di rivalità e gelosia che domina nella dimora, dove ciascuna delle concubine ambisce a diventare la preferita a scapito delle altre. Sempre più sprofondata in questa spietata lotta per la sopravvivenza finisce per provocare la morte della serva e della terza signora.
TRACCIA TEMATICA
Songlian è vittima di una legge spietata e implacabile, quella che il privilegio della ricchezza imponeva sulle necessità della povertà nella Cina semifeudale d'inizio novecento. Il padrone non ha volto, perché è il simbolo di un dominio secolare che sopravvive sempre uguale a se stesso, è più un principio astratto che una persona concreta, lo stesso contesto storico-sociale è praticamente assente, tanto da collocare la vicenda in una dimensione quasi atemporale. Più che una precisa ricostruzione di una specifica modalità di oppressione femminile nella Cina degli anni venti, Lanterne rosse risulta un apologo di valore universale sui complessi rapporti servo-padrone e sulla conseguente logica di potere che si sprigiona.
Le concubine hanno interiorizzato il loro ruolo di vittime predestinate e lo subiscono con spirito competitivo, privo di ogni solidarietà e dignità. In questo luogo dannato Songlian vede reciso ogni legame con il passato e si avvia alla totale perdita di sé nella follia. Quando arriva la nuova concubina noi conosciamo già il destino implacabile che la inghiottirà.
VALUTAZIONE CRITICA
Si può considerare Lanterne rosse una vera e propria tragedia greca. Di essa ripropone il senso di una rovina incombente cui non ci si può sottrarre e le tre unità classiche. L'unità d'azione: la storia è incentrata sulla parabola di Songlian; l'unità di luogo: l'intera vicenda è ambientata nel palazzo padronale, i personaggi inoltre sono costretti in un ristretto spazio claustrofobico dominato da tonalità di colore scure che intensificano l'effetto di imprigionamento; l'unità di tempo: anche se non c'è una vera continuità (numerose ellissi comprimono in due ore una durata ben più lunga), si impone una specie di incubo ininterrotto, una progressione drammatica che sembra annullare ogni salto temporale.
Yimou ha costruito un meccanismo narrativo di geometrica precisione, un capolavoro di grande compattezza e di raro vigore.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia La condizione femminile nella Cina imperiale.