Mad City-Assalto alla notizia

TITOLO ORIGINALE

Mad City

REGIA

Costantin Costa Gavras

SOGGETTO

Tom Matthews, Eric Williams

SCENEGGIATURA

Tom Matthews

FOTOGRAFIA

Patrick Blossier (colori)

MUSICA

Thomas Newman

MONTAGGIO

Francoise Bonnot

INTERPRETI

Dustin Hoffman, John Travolta

PRODUZIONE

Anne e Arnold Kopelson per Kopelson Prod./Punch Prods.

DURATA

114'

ORIGINE

USA, 1997

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

La grande sorella

Televisione/Mass-Media/Uomo e Società

 

TRAMA

Sam Bailey, licenziato dal museo nel quale faceva la guardia, s'introduce in esso con armi ed esplosivo per farsi ascoltare dalla direttrice. Imprevedibilmente si trovano nell'edificio una scolaresca e, soprattutto, Max Brackett, uno scafato giornalista televisivo che fiuta immediatamente lo scoop. Sarà Brackett a prendere in mano la situazione, suggerendo le mosse ad un Sam sempre più confuso e montando un caso nazionale che inchioda milioni di spettatori davanti al televisore.

 

TRACCIA TEMATICA

Brackett incarna lo spregiudicato cinismo di un giornalismo televisivo che insegue senza scrupoli etici un sensazionalismo che esso stesso crea con smaliziata abilità: l'evento che viene somministrato allo spettatore non è autentico, ma ampiamente manipolato ai fini di indurre nell'opinione pubblica reazioni ed emozioni calcolate in anticipo.

La mefistofelica abilità persuasiva di Brackett (ammaestrato da una consumata esperienza a conoscere i risvolti psicologici più profondi della natura umana) trova un terreno fertile nell'ingenuità del povero Sam e nella vanità di chi ambisce al suo piccolo momento di gloria televisiva (la direttrice del museo, il tenente di polizia).

La sfrontata invadenza dell'apparato massmediatico e l'enorme capacità di mistificazione della realtà e di condizionamento delle persone che si porta con sé costituiscono una minaccia al diritto all' informazione del cittadino ed alla stessa democrazia.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Costa Gavras intreccia con efficacia la chiarezza del messaggio civile e morale (la critica all'incontrollabile potere dei mezzi di informazione) con la dimensione fortemente coinvolgente di un thriller palpitante che lascia con il fiato sospeso. Intento spettacolare e sottofondo ideologico trovano insomma un convincente equilibrio, in sintonia con la tradizione migliore del Cinema politico.

Di rilievo, sul piano simbolico, l'equiparazione tra telecamera e arma (all'inizio Brackett, appostato di fronte ad una banca, sembra prepararsi per una rapina; i bambini finalmente liberati indietreggiano impauriti davanti alla minacciosa massa di cameramen che avanza verso di loro) e l'esplosione finale del museo che travolge il giornalista con una pioggia di vetri che sembra alludere ad uno schermo televisivo in frantumi.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Lingua inglese     Il sistema televisivo negli Stati Uniti.

Italiano    La cosiddetta televisione spazzatura o della lacrima in Italia.

Educazione civica    La legislazione relativa alla regolamentazione dell'informazione televisiva nel nostro paese.