Giallo

(giudiziario, poliziesco, thriller, noir) Con questo termine si designa in Italia un genere cinematografico (ma anche letterario) incentrato su un' azione criminosa il cui responsabile viene scoperto e variamente punito da un uomo della legge o più genericamente dalle forze dell'ordine. Negli altri paesi del mondo al termine giallo si sostituisce quello di Poliziesco.

Si distinguono più sottogeneri accorpabili in tre grandi categorie.

Il Giallo ad enigma, legato al romanzo poliziesco di scuola anglosassone (Agatha Christie, Conan Doyle, etc.), dove l'identità del colpevole, le sue motivazioni e le circostanze dell'atto criminoso vengono svelate solo alla fine. L'accento è posto soprattutto sull'intreccio e sulla capacità di intuizione e deduzione di chi investiga (Assassinio sull'Orient Express di S. Lumet, 1974; Assassinio sul Nilo di J. Guillermin, 1978).

Il Giallo-noir, legato al romanzo poliziesco di scuola statunitense (Raymond Chandler, Dashiell Hammett, etc.), dove pure può esistere un enigma da svelare, ma l'accento è posto sull'ambiente, quasi sempre moralmente corrotto e degradato, che fa da sfondo alla vicenda, e sulle psicologie dei personaggi (Il mistero del falco di J. Huston, 1941, Il grande sonno di H. Hawks, 1946; Chinatown di R. Polanski, 1974; Brivido caldo di L. Kasdan, 1981; L.A. Confidential di C. Hanson, 1997).

Il Giallo-suspence, privo di illustri riferimenti letterari e creazione prevalentemente cinematografica, dove viene svelata subito, o quasi, l'identità del colpevole, determinando un forte sentimento di apprensione nello spettatore relativo a ciò che di criminoso egli può ancora compiere o di incertezza relativo alla sua sorte finale (verrà assicurato alla giustizia o la farà franca?). E' questo il meccanismo narrativo privilegiato da un maestro del genere come A. Hitchcock (suoi Nodo alla gola, 1948, Delitto per Delitto, 1954, La finestra sul cortile, 1954).

Strettamente collegato con quest'ultima versione del giallo, di cui porta alle estreme conseguenze alcune caratteristiche, è il Thriller (che certuni considerano un genere a parte). In esso la soluzione dell'enigma appare del tutto secondaria rispetto alle azioni e agli eventi, sovente incentrati sulle vicissitudini di uno o più protagonisti la cui vita è messa a repentaglio da criminali, killer, pazzi omicidi ecc.. Ciò che coinvolge è la sorte di chi si trova vittima di una situazione di eccezionale pericolosità. E' il caso di film come Duel (S. Spielberg, 1971), Shining (S. Kubrick, 1980), Distretto 13: le brigate della morte (J. Carpenter, 1976), Il maratoneta (J. Schlesinger, 1976); appartengono a questa filiazione del giallo molti film dell'italiano D. Argento.

Altra derivazione è il film giudiziario, che si svolge quasi interamente in un'aula di giustizia e che ha come protagonisti avvocati e pubblici ministeri, soprattutto i primi, intelligenti e acuti oltre il comune nel salvare clienti che sembrano condannati in partenza. Si tratta di un genere prevalentemente statunitense, ispirato ad un'ottimistica fiducia nel trionfo finale della giustizia. Tra i maggiori esemplari ricordiamo titoli come La parola ai giurati (S. Lumet, 1957), Testimone d'accusa (B. Wilder, 1957), Anatomia di un omicidio (O. Preminger, 1959), Il buio oltre la siepe (R. Mulligan, 1963), Il verdetto (S.Lumet, 1982) Pazza (M.Ritt, 1987). Negli anni novanta si è affermato un genere giudiziario di tipo particolare, nel quale non si tratta più di salvare un innocente ingiustamente accusato smascherando il vero colpevole, ma di garantire un equo risarcimento a chi ha subito danni da grandi industrie o non è stato adeguatamente risarcito dalle compagnie di assicurazione (Philadelphia di J. Demme, 1994, L'uomo della pioggia di F.F. Coppola, 1998).