L'oro di Roma

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Carlo Lizzani

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Lucio Battistrada, Gaetano Giuliano De Negri, Carlo Lizzani, con la collaborazione di Alberto Lecco

FOTOGRAFIA

Enrico Menczer (bianconero)

MUSICA

Giovanni Fusco

MONTAGGIO

Franco Fraticelli

INTERPRETI

Gérard Blain, Anna Maria Ferrero, Jean Sorel, Andrea Checchi

PRODUZIONE

Ager Film-Sancro Film-CIRAC Roma-Contact Organisation, Paris

DURATA

115'

ORIGINE

Italia-Francia, 1961

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Olocausto

Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, Società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

Roma, 1943. I tedeschi occupano la capitale e impongono alla comunità ebraica della città di consegnare 50 chili d'oro, pena la deportazione in Germania. Gli ebrei romani, tra contrasti e dissidi, iniziano la raccolta e pur con grande fatica riescono a raggiungere il quantitativo richiesto. Sarà tutto inutile, perché i tedeschi li deporteranno, ugualmente. Su questo sfondo storicamente reale si inseriscono le vicende personali dei singoli. Soprattutto dell'ebrea Giulia che, pur potendo salvarsi, decide di condividere la sorte del suo popolo, e dell'ebreo Davide, che sceglie la via della lotta partigiana.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film si ispira a fatti realmente accaduti nell'ottobre del 1943, quando il famigerato maggiore Kappler, che poi avrà parte nell'eccidio delle Fosse Ardeatine, si rese responsabile di questo ignobile inganno ai danni degli ebrei romani.

L'incerto esito della raccolta dell'oro e la scarsa fiducia nell'affidabilità dei tedeschi alimentano presso la comunità ebraica diverse reazioni, dal cupo pessimismo (il suicidio dell'ex-panettiere) ad una caparbia volontà di realizzare un' impresa che sembra disperata (il capo della comunità), dalla speranza di una via d'uscita individuale (sul punto di rinunciare alla propria identità ebraica, Giulia non trova la forza di abbandonare la sua gente) alla scelta della lotta armata (di un Davide che scopre quanto sia difficile, anche se necessario, uccidere un uomo).

Non mancano accenni all'atteggiamento degli Italiani non ebrei: dal dileggio delle camicie nere fasciste (che collaborarono con i nazisti nella persecuzione antisemita) al generoso slancio di Massimo (più dettato dall'amore per Giulia, che da un reale sentimento di solidarietà), dalla meschina chiusura dei suoi genitori (simbolo di un'agiata borghesia timorosa di compromettersi) al banchiere che ha rinnegato per opportunismo la propria fede (ma che riesce a trovare la via del riscatto).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Girato a meno di vent'anni dai tragici eventi che racconta, L'oro di Roma sconta un'inevitabile (e a quei tempi probabilmente necessaria) esigenza didascalica: la sceneggiatura si sente impegnata, cioè, a fornire agli spettatori il massimo possibile di elementi di conoscenza e di giudizio relativi alle parti in causa e ai sentimenti e alle pulsioni che in esse si agitano, dettando con chiarezza la lettura morale e politica di questa pagina di Storia. Ne esce una rievocazione certamente commossa e accorata che coinvolge e scuote emotivamente lo spettatore, ma che forse ha il limite di voler seguire troppi percorsi e troppe sollecitazioni senza riuscire ad approfondire tutto come si dovrebbe.

Non mancano, tuttavia, momenti risolti con efficacia espressiva e vigore narrativo, come l' incipit alla sinagoga con l'arrivo degli agenti tedeschi che fa precipitare la funzione religiosa nel silenzio, il suicidio dell'ebreo di fronte ai tedeschi e, soprattutto, la tesa sequenza della sofferta indecisione di Davide che non riesce a sparare.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La seconda guerra mondiale.

               B) L'occupazione di Roma e le responsabilità del maggiore Kappler.

               C) Le comunità ebraiche in Italia e il ghetto di Roma.

               D) L'antisemitismo in Italia e le leggi antiebraiche del 1938.

               E) Lo sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.

Italiano     Confronto fra il film e la novella 16 Ottobre 1943 di Giacomo Debenedetti.

Storia delle religioni     La religione israelita.