Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
TITOLO ORIGINALE |
Fried Green Tomatoes at the Whistle Stop Café |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dall'omonimo romanzo di Fannie Flagg |
SCENEGGIATURA |
Fannie Flagg, Jon Avnet |
FOTOGRAFIA |
Geoffrey Simpson (colori) |
MUSICA |
Thomas Newman |
INTERPRETI |
Mary Stuart Masterson, Marie Louise Parker, Kathy Bates |
PRODUZIONE |
J. Kerner e J. Avnet |
DURATA |
128' |
ORIGINE |
USA, 1992 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Sorellanza La condizione femminile/Uomo e Società |
TRAMA
Alabama, anni trenta. Idgy è una ragazza ribelle e insofferente nei confronti di ogni imposizione, la sua amica Ruth, più fragile e remissiva, è sposata con un uomo che la picchia. Quando Ruth non ne può più, va a vivere con Idgy e insieme aprono un caffè in cui si ritrovano neri, barboni e diseredati d'ogni tipo. Qualche tempo dopo Idgy viene incolpata dell'uccisione del marito di Ruth, un violento membro del Ku Klux Klan che ha ripetutamente cercato di impadronirsi del figlio portato con sé dalla moglie, e deve affrontare un processo da cui esce assolta. Frattanto Ruth si è gravemente ammalata.
TRACCIA TEMATICA
Nel profondo sud razzista e maschilista degli anni trenta non solo non è facile esseri neri, ma nemmeno essere donne. L'amicizia (il regista-sceneggiatore Avnet non ha avuto il coraggio di esplicitare nel film il rapporto omosessuale cui si allude più chiaramente nel romanzo) tra Idgy e Ruth, nata a contatto con la natura e con l'umanità chiassosa che frequenta una bettola di dubbia fama, si consolida sulla base della necessità di fronteggiare un mondo ostile che preme minaccioso all'esterno del locale che gestiscono. Idgy è una ragazza vitale e piena d'umanità, il cui amore per la libertà contagia la più posata Ruth, che nei piani dei suoi genitori avrebbe dovuto far mettere la testa apposto all'amica.
Anche la grassa Evelyn, cui ai nostri giorni viene raccontata la storia, rimane influenzata dall'esempio di Idgy e trova la forza di reagire ad un'avvilente sottomissione al marito.
Tra i ruderi della stazione ferroviaria dove un tempo sorgeva il caffè sembra ancora aleggiare lo spirito di Idgy (è ancora viva? è la vecchia Ninny? non è mai esistita, se non nella fantasia di Ninny?..).
VALUTAZIONE CRITICA
Il film si sdoppia in due storie che scorrono parallele: quella di Idgy e Ruth, la principale e di gran lunga la più interessante e vivace, e quella di Evelyn e Ninny, che fa da cornice all'altra e che appare risolta in modo banale e superficiale (la ribellione di Evelyn si riduce a ben poca cosa se paragonata con la determinazione femminista dell'eroina Idgy).
Pur senza approfondire più di tanto la psicologia dei personaggi e peccando di un certo manierismo nella ricostruzione d'epoca anni trenta, Avnet ci racconta l'amicizia tra le due donne con sapienza narrativa (colpi di scena, squarci poetici e buoni sentimenti risultano ben dosati) e con buona padronanza degli effetti (dramma e commedia si alternano nella misura giusta).
Pomodori verdi freddi è un piacevole film medio senza grandi pretese e che proprio per questo funziona bene (costato 10 milioni di dollari, ne ha incassati 65 nei soli Stati Uniti).
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) Il razzismo nel sud degli Stati Uniti. B) Il Ku Klux Klan.
Lingua inglese Confronto fra il romanzo omonimo e il film.