Quinto potere

TITOLO ORIGINALE

Network

REGIA

Sidney Lumet

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Paddy Chayefsky

FOTOGRAFIA

Owen Roizman (colori)

MUSICA

Elliot Lawrence

MONTAGGIO

Alan Heim

INTERPRETI

Faye Dunaway, William Holden, Peter Finch, Robert Duvall

PRODUZIONE

Howard Gottfried e Fred Caruso per United Artists

DURATA

120'

ORIGINE

USA, 1976

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

La grande sorella

Televisione/Mass-Media/Uomo e Società

 

TRAMA

Howard Beale, anziano commentatore di un grande network, sta per essere licenziato a causa dell'abbassamento degli indici di ascolto del suo programma. Imprevedibilmente annuncia in diretta il suo imminente suicidio e questa trovata fa scattare verso l'alto la sua popolarità. Diana Christenson, una programmista spregiudicata e ambiziosa, convince i dirigenti della televisione a sfruttare il personaggio Beale e questo ottiene un suo show nel quale invita i cittadini ad esprimere apertamente la loro esasperazione per le cose che non vanno. Beale è ormai un capopopolo carismatico ed influente e gli affari del network grazie a lui si risollevano. Quando, però, il telepredicatore denuncia pubblicamente la vendita della televisione in cui lavora agli arabi, il presidente generale lo convoca inducendolo a cambiare l'oggetto della sua polemica. Gli indici di ascolto iniziano a scendere fino a crollare. A questo punto i dirigenti del network prendono una decisione estrema: Beale verrà ucciso in diretta davanti a milioni di telespettatori.

 

TRACCIA TEMATICA

Quinto potere è uno spietato e furente atto d'accusa contro le aberrazioni dei mass-media e la nefasta influenza che esercitano sul pubblico. Il network UBS diventa il paradigma generalizzabile di una pratica televisiva immorale e degradata, che sostituisce alla realtà vera una falsa realtà virtuale. Etica e scrupolo professionali vengono cancellati di fronte all'imperativo dell'audience che domina incontrastato nelle televisioni commerciali.

Tale è la potenza manipolatoria del mezzo massmediologico che può servirsi per i propri fini di un predicatore che tuona contro i condizionamenti cui la televisione stessa sottopone il pubblico. La rabbia e l'indignazione dei cittadini, suscitate dalle concitate denunce di Beale, non diventano democratico strumento di partecipazione, ma si riducono a puro spettacolo inoffensivo e sterilizzato che si autoalimenta del proprio clamore sensazionalistico.

Il discorso con cui il presidente Jensen catechizza Beale, indicandogli i limiti oltre i quali non può spingersi, esplicita con cinica lucidità una spregiudicata concezione del mondo all'insegna dell'imperativo del business, vera e propria divinità cui tutto e tutti si devono sottomettere, e sembra preannunciare con vent'anni d'anticipo il processo di globalizzazione dei nostri giorni.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Se l'accusa mossa al film, al momento dell'uscita nel 1976, di lasciarsi troppo prendere la mano dai polemici intenti antitelevisivi, esasperando i toni accusatori e moralistici, caricaturando all'eccesso i personaggi e portando all'estremo la critica, tanto da inventarsi un finale esagerato ed improbabile, risulta sostanzialmente condivisibile, bisogna tuttavia riconoscere che a distanza di anni il proliferare nel nostro paese delle emittenti e lo scadimento della qualità dei programmi ingenerato dalla rincorsa all'audience (pensiamo alla cosiddetta tv-spazzatura o della lacrima) ci inducono a riconsiderare una certa dimensione profetica di Quinto potere, forse all'epoca sottovalutata.

Una felice intuizione stilistica della regia di Lumet è quella di aver imprigionato i suoi personaggi in una messa in scena claustrofobica e soffocante, incentrata su interni stretti, scarsamente illuminati dalla luce artificiale o dal debole fluido luminescente del video, avvolti nella penombra, a significare il loro isolamento dal mondo esterno, il venir meno di vie di comunicazione con la realtà.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Lingua straniera: inglese     Il sistema dei network negli Stati Uniti.

Italiano     A) Il sistema televisivo italiano.

                  B) La rincorsa all'audience: la cosiddetta tv-spazzatura.