Rosa Scompiglio e i suoi amanti

TITOLO ORIGINALE

Rambling Rose

REGIA

Martha Coolidge

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Calder Willingham

SCENEGGIATURA

Calder Willingham

FOTOGRAFIA

Johnny Jensen (colori)

MUSICA

Elmer Bernstein

INTERPRETI

Laura Dern, Diane Ladd, Robert Duvall, Lukas Haas

PRODUZIONE

Renny Harlin per Midnight Sun Pictures

DURATA

113'

ORIGINE

USA, 1991

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Donne in amore

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

Georgia, Sud degli Stati Uniti, anni trenta. Rosa è una bella ragazza che è cresciuta in un ambiente degradato e che ha subito violenza sessuale. Trova ospitalità come cameriera presso una generosa famiglia bene, composta da un direttore d'albergo, una moglie intellettuale e tre figli. Ben presto Rosa getta lo scompiglio in famiglia e in paese: si innamora del capofamiglia, che stenta a frenarne l'irruenza, e il maggiore dei figli è attratto da lei, ma soprattutto sono i giovani del posto a susseguirsi nel suo letto. Quando alla fine Rosa si sposa e se ne va, lascia un grande vuoto nella famiglia.

 

TRACCIA TEMATICA

I titoli di testa, che scorrono sull'immagine di una rosa sbocciante, alludono apertamente a quella mescolanza di candore e bellezza che costituisce l'essenza del personaggio di Rosa. La ragazza esibisce con gioiosa sfacciataggine la flessuosa avvenenza del suo corpo, facendosi oggetto di desiderio e causa di turbamento. Ma non è il sesso ciò che cerca, come lo stuolo di corteggiatori che la incalzano, bensì l'amore e l'uomo della sua vita. Rosa, insomma, ragazza di tenera ingenuità e innocente umanità, si serve del suo sex-appeal come strumento per soddisfare un bisogno d'affetto e comprensione uscito insoddisfatto dalla sua traumatica adolescenza.

La padrona di casa è l'unica a capire i risvolti più profondi della personalità della giovane e a difenderla con materna protezione dal crudele progetto di castrazione concepito per annullarne l'esuberanza sessuale e dietro cui si intravede l'ansia del medico e del marito di rimuovere le loro voglie peccaminose. La ninfomania che le viene diagnosticata non esiste, è solo una proiezione dell'immaginario erotico maschile che teme e desidera nel contempo una donna che esprima in piena libertà la propria sessualità.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film si avvale della bravura recitativa di Laura Dern (nomination all'Oscar per questa interpretazione), perfetta nell'esprimere la schietta vitalità del suo personaggio, e di Robert Duvall, altrettanto bravo nel delineare i contorni di un patriarca del sud solenne e un po' trombonesco. Per il resto la regia sceglie la strada di un'esposizione piuttosto piatta e accademica, intrisa di calligrafismo (l'accurata scenografia d'epoca degli interni e il gusto pittoresco dell'ambientazione fluviale) e incapace di comunicare emozioni profonde, a parte la tonalità di malinconica elegia che emana dal finale.

Si distinguono nell'uniforme monotonia alcune discrete sequenze: l'arrivo di Rose sudata e stravolta alla villa, giocata in termini di apparizione mitica; lo sconquasso che determina in paese alla sua prima uscita, girata con spigliato senso del ritmo; il dialogo tra il medico e il capofamiglia sull'ipotesi di intervento chirurgico, da cui trasuda con efficacia l'insana morbosità dei due uomini.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia     La Georgia e il sud degli Stati Uniti.

Lingua inglese     Confronto fra il romanzo di Willingham e il film.