Silkwood

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Mike Nichols

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Nora Ephron, Alice Arlen

FOTOGRAFIA

Miroslav Ondricek (colori)

MUSICA

Georges Delerue

MONTAGGIO

Sam O' Steen

INTERPRETI

Meryl Streep, Kurt Russell, Cher

PRODUZIONE

Mike Nichols e Michael Hausman per la ABC Motion Pictures

DURATA

128'

ORIGINE

USA, 1884

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Donne contro

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

Arizona, 1974. Karen Silkwood lavora in una fabbrica di uranio e plutonio, dove per i dipendenti è alto il rischio di essere contaminati dalle radiazioni, con gravissime conseguenze sulla salute. Karen è divorziata dal marito, che vive in Texas con i bambini nati dal loro matrimonio, e convive con il compagno Drew e con l'amica lesbica Dolly. Sempre più preoccupata per le sue condizioni fisiche, dopo che per ben due volte è stata trovata contaminata, diventa una rappresentante sindacale e si dedica con grande passione al suo nuovo impegno, tanto da trascurare Drew e non andare più a trovare i figli. Più Karen indaga sulle numerose trasgressioni delle regole di sicurezza della fabbrica, più incontra l'ostilità dei colleghi e della direzione. Lasciata da Drew e sempre più sola, continua tuttavia la sua lotta per trovare le prove di una criminale contraffazione che ha scoperto nella produzione delle barre radioattive di carburante.

 

TRACCIA TEMATICA

Silkwood (ispirato a un fatto realmente accaduto) è certamente un film di denuncia dei gravi rischi cui sono sottoposti i lavoratori dell'industria di materiale radioattivo e dell'incuria e trascuratezza di una dirigenza aziendale che mette a repentaglio la salute dei propri dipendenti.

Ma è anche (e soprattutto) il ritratto di una donna che lotta contro la solitudine e la depressione. Separata dai figli, osteggiata in fabbrica, emarginata dai colleghi di lavoro, usata dal sindacato, cacciata dalla sua abitazione, Karen investe tutto nell'impegno contro l'azienda, con una determinazione che si colora di rivalsa personale contro le delusioni della vita.

Si direbbe che la fabbrica inquinante assurga a simbolo di un'esistenza frustrante e insoddisfacente che contamina in senso metaforico (morale e spirituale) con il germe dell'infelicità e che Karen (la più contaminata perché la più consapevole) si ribelli contro la passiva accettazione di questa deriva.

 

VALUTAZIONE CRITICA

A Nichols non interessa tanto il versante giallo-investigativo, quanto quella umano e ambientale: apprezzabile in questo senso la continuità che suggerisce fra lo spazio fabbrica-lavoro e quello casa-tempo libero, assegnando a quest'ultimo una monotona dimensione fatta di liti, bevute e incomprensioni non molto diversa da quella vissuta all'interno dell'azienda (pensiamo ad esempio alla piccola cerimonia di compleanno nel reparto, alla socializzazione in mensa al momento del pranzo, alla conflittualità dei rapporti interpersonali di chi si frequenta dentro e fuori il posto di lavoro, ecc..). E' come se la fabbrica avesse contaminato anche l'esterno e le coscienze delle persone che vi abitano (significativa in proposito la sequenza della scoperta della radioattività nella casa di Karen).

Gli interni domestici squallidi e stretti, la ripetitività con cui si accumulano le situazioni di scontro e tensione, l'attenzione dedicata agli aspetti minuti del quotidiano (il cibo avariato da buttare, la birra da comprare, ecc..), un andamento narrativo piuttosto uniforme, privo di impennate e colpi di scena, contribuiscono efficacemente a trasmettere un senso di disagio e oppressione che parte dalla fabbrica per estendersi al di fuori fino ad arrivare a noi spettatori.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze     A) L'industria del nucleare e delle sostanze radioattive.

                  B) I pericoli per la salute e l'ambiente connessi a questo tipo di lavorazioni.

Geografia     L'Arizona e il Texas.