Mission

TITOLO ORIGINALE

The Mission

REGIA

Roland Joffé

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Robert Bolt

FOTOGRAFIA

Chris Menges (colori)

MUSICA

Ennio Morricone

MONTAGGIO

Jim Clark

INTERPRETI

Robert De Niro, Jeremy Irons, Liam Neeson, Aidan Quinn, Ray McAnally

PRODUZIONE

Fernando Ghia e David Puttnam per Enigma/Goldcrest

DURATA

125'

ORIGINE

Gran Bretagna, 1986

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Settecento

Cinema e Storia

 

TRAMA

Territorio di confine tra Argentina, Brasile e Paraguay, 1750. Un gruppo di missionari gesuiti si è recato presso le tribù indios che vivono isolate all'interno della foresta amazzonica. Qui ha contribuito a migliorare le condizioni di vita degli indigeni attraverso la creazione di comuni agricole e elevando il livello d'istruzione. L'esperimento è, però, avversato dalle autorità coloniali, che temono l'estensione di questa esperienza, ed ecclesiastiche, ostili ad un'interpretazione in chiave egualitaria del Vangelo. L'esercito spagnolo, in accordo con la Compagnia di Gesù, verrà inviato a distruggere la comunità indigena.

 

TRACCIA TEMATICA

Tra l'inizio del XVII secolo e la metà del XVIII circa quattrocento missionari gesuiti realizzarono nei territori dell'America meridionale colonizzati da Spagna e Portogallo una delle più grandi e dimenticate utopie della Storia: essi crearono per gli indigeni indios, che altrimenti sarebbero stati vittime dello schiavismo e del brutale sfruttamento dei bianchi, delle comunità agricole (reducciones), organizzate secondo rigidi piani regolatori (la popolazione non doveva superare i cinque-seimila abitanti) e identici sistemi amministrativi (autogestiti dagli indigeni). Esse erano basate sulla proprietà collettiva della terra e delle macchine e, soprattutto, tenute separate dal mondo dei colonizzatori, onde proteggerne l'identità dall'invadenza degli invasori europei. Si trattò, insomma, di un'esperienza improntata all'ideale di un comunitarismo egualitario che risaliva al cristianesimo primitivo. Nel 1732 si contavano una trentina di reducciones per un totale di circa 150.000 abitanti. Alla metà del secolo (cioè nel periodo in cui è ambientato il film) le autorità coloniali, preoccupate per il significato sociale fortemente trasgressivo dell' ordine esistente che le reducciones andavano assumendo e per il potere alternativo che i gesuiti vi avevano costruito (sono gli anni che precedono la soppressione dell'ordine), posero fine con la forza all'esperimento.

Le vicende che il film racconta risalgono al 1758, otto anni dopo, e sono dettate dal cardinale Altamirano, legato pontificio, che sta redigendo una relazione per il Papa. Da essa emergono dubbi sulla giustezza delle decisioni assunte (il legato risponde all'ambasciatore portoghese, che dice che così va il mondo: No, noi lo abbiamo fatto così). Le titubanze del cardinal Altamirano non attenuano certamente le gravi responsabilità storiche della Chiesa cattolica, che legittimando la distruzione delle reducciones ha impedito che la sua presenza nell'America Latina assumesse un significato diverso da quello di istituzione complice e fiancheggiatrice del devastante e famelico colonialismo bianco.La netta sconfessione papale che ai nostri giorni pesa sull'esperienza della Teologia della liberazione dimostra come, a distanza di due secoli, di fronte al problema della povertà e dell'ingiustizia nel Terzo Mondo la comunità cattolica non abbia ancora raggiunto una posizione unitaria.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Mission cerca e trova un suo equilibrio tra le esigenze dello spettacolo e quelle del messaggio. Le prime vengono sostenute dalla presenza di grandi attori in grado di richiamare il pubblico, dalla grandiosità scenografica delle cascate dell'Iguazù, dalle suggestioni esotiche della foresta amazzonica, da un impianto narrativo che si concede numerose deviazioni in chiave melodrammatica (la vendetta passionale di Mendoza), western (le cavalcate nelle strade di Asunciòn e la battaglia finale) e da film d'esplorazione (l'inoltrarsi in un territorio insidioso dei missionari); le seconde si reggono sulla denuncia vibrante e risentita delle responsabilità del colonialismo europeo e sulla altisonante sottolineatura della dimensione eroica del sacrificio dei missionari e dell'autenticità cristiana della loro esperienza (che non deve lasciare incertezze allo spettatore su quale sia la parte giusta con cui identificarsi).

Se ciò giustifica la critica mossa al film di eccesso di schematismo didascalico, ben più radicali sono state le accuse di eurocentrismo (anche se espresso probabilmente a livello inconscio): in fin dei conti i missionari gesuiti, contestando solo le conseguenze negative, ma non la logica della colonizzazione, impongono pur sempre agli indigeni un'identità culturale e religiosa ad essi estranea; è solo attraverso il protagonismo e la mediazione dei bianchi (anche se buoni) che può derivare agli indios (che rimangono comparse sullo sfondo) qualche speranza di riscatto parziale.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                   A) Il dominio coloniale spagnolo e portoghese nell'America Latina.

B) L'ordine della Compagnia di Gesù.

C) L'esperienza delle reducciones.

D) L'Europa e il mondo alla metà del XVIII secolo.

Geografia.             A) Le cascate di Iguazù e la foresta amazzonica.

                               B) L'etnia degli indios sudamericani.